Il metal estremo degli Inner Hate: Daniel Ferrara
Benvenuti alla prima puntata della nuova rubrica BurningBabylon, incentrata sulle realtà musicali del nostro territorio, iniziamo subito con il primo ospite.
Sono una band che suona un potente e veloce metal estremo ispirato al death anni ’90 dal sapore nordico, dalla nascita (nel 2013) ad oggi, hanno gia’ dato alle stampe due EP accolti molto positivamente dalla critica e dalla stampa specializzata.
Siamo lieti di aprire BurningBabylon con l’intervista a Daniel Ferrara, cantante e chitarrista della band nissena degli Inner Hate, reduci dall’uscita del nuovo lavoro autoprodotto Reborn Through Hate.
Daniel, buongiorno, e grazie per il tuo tempo. Iniziamo subito con due parole sulla formazione degli Inner Hate.
“Gli Inner Hate adesso sono Daniel Ferrara alla voce e chitarra, Mattia Amodeo al basso e Vincenzo Lombardi alla batteria. Questa nuova formazione è nata a luglio 2016 e ha registrato l’ultimo nostro Ep”.
Da dove nasce il vostro Inner Hate (odio interno) trasferito nella musica e come si è evoluto il progetto in questi anni?
“La band è nata facendo un thrash abbastanza legato agli anni ’80. In quel periodo avevamo la necessità di esprimere tutta la nostra rabbia sulla società e su quello che stavamo vivendo. Il progetto ha subito negli anni, purtroppo, vari momenti di stop causati da cambi di formazione e quindi instabilità. Nel 2016 è entrato a far parte della band Vincenzo. Sin da subito il nuovo apporto dietro le pelli, ha fatto prendere una via diversa da quella iniziale della band. Infatti, come potete notare da nostro ultimo lavoro, ci siamo avvicinati al death metal, complice non solo l’attitudine di Vincenzo ma anche il voler spingere di più sull’acceleratore e la voglia di sperimentare nuove sonorità. Rispetto al primo lavoro, siamo molto più consapevoli e maturi”.
Daniel, andrei sul tecnico chiedendoti un parere personale sul nuovo lavoro degli Inner Hate “Reborn Through Hate”. Sei soddisfatto del risultato?
Posso ritenermi molto soddisfatto del nostro risultato. Il lavoro di composizione del disco è stato, quasi per intero, fatto in sala prove. Abbiamo dedicato molto tempo agli arrangiamenti, per far si che i brani risultassero diretti, ma al tempo stesso piacevoli all’ascolto. La soddisfazione è anche maggiore, quando i feedback ricevuti sono molto positivi. Questa cosa ci fa capire che, forse, abbiamo preso la strada giusta.
Il sound di “Reborn Through Hate”, quali sono i riferimenti che vi hanno influenzato nella scrittura dei pezzi?
Beh… direi che la matrice thrash anni ’80 è molto viva. Alcuni, ci hanno paragonato ai Kreator, quindi scuola teutonica, ma sicuramente le influenze death anni ’90 nord europee non mancano. Se dovessi fare una selezione di band influenti, metterei sicuramente i Death, i Kreator e gli Entombed.
Qual è il pezzo che preferisci del nuovo lavoro e perché?
L’intero disco soddisfa in pieno le nostre intenzioni. Se dovessi scegliere un brano tra i 4, direi Time to Kill. Il brano contiene tutto quello che serve: melodia, velocità, precisione e struttura vocale pressoché perfetta. Non è un caso che sia uscito come singolo in anteprima, e che la totalità delle recensioni che abbiamo ricevuto lo descrivano come “anthem” e pezzo più riuscito.
La zona in cui vivete, Caltanissetta, non è una zona molto “votata” al thrash/death metal, quanto è difficile, qui, portare avanti un progetto musicale come il vostro?
“La Sicilia, e soprattutto Caltanissetta, non offre grandi possibilità per band come noi. Non siamo ne i primi, ne gli ultimi a dover fronteggiare questa situazione. In città, tra l’altro, in questo periodo storico non ci sono molte band metal (si contano sulle dite di una mano in pratica). La difficoltà maggiore è sicuramente esibirsi e promuovere la propria musica. Di contro però, non possiamo lamentarci… riusciamo sempre a fare qualche data nel territorio siciliano”.
Cosa ne pensi della scena locale thrash/death?
“Come dicevo prima è quasi inesistente, almeno da noi. Se parliamo della scena metal siciliana in generale, possiamo vantare nomi di un certo spessore storico e qualitativo”.
Qualcuno su un social ha scritto di voi: “Devastanti. Non perdeteveli live se vi capita e accattatevi il nuovo disco Inner Hate”. Che ne pensi?
“Beh… può solo farmi piacere. Puntiamo molto sull’impatto live, al di là dell’esecuzione. Siamo in tre, quindi per noi è fondamentale avere un certo impatto sul palco. Leggere commenti del genere ci danno la forza per andare avanti e continuare su questa strada”.
Programmi e progetti per l’immediato futuro?
“Siamo già a lavoro sui brani nuovi che andranno sul nostro primo full lenght, che speriamo di poter registrare entro l’anno. Nell’immediato futuro stiamo cercando di organizzare una serie di date fuori Sicilia per l’estate, per promuovere Reborn Through Hate”.
Daniel, ti ringrazio per il tuo tempo e ti lascio lo spazio per concludere come meglio credi.
“Vi ringrazio a nome della band per lo spazio che ci avete concesso e siamo contenti di essere stati i primi ad inaugurare questa nuova rubrica molto interessante. Se vi va andate ad ascoltare il nostro nuovo EP sui nostri canali youtube e bandcamp… e se vi piace supportateci prendendo una copia”.
Link:
Official FB Page: https://www.facebook.com/InnerHateThrash/
Official store: https://innerhate.bandcamp.com/
Youtube: http://www.youtube.com/user/InnerHateThrash
Prossimi live:
30/03/2018 – Bandidos Place, Messina
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