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Sospesa una partita di Eccellenza femminile al “Valentino Mazzola” per mancanza di illuminazione. Lo stadio da oggi chiude alle 17.30, mettendo in crisi tutto lo sport soprattutto giovanile sancataldese

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SAN CATALDO. Gloria Città di San Cataldo-Femminile Marsala valevole per il campionato di Eccellenza femminile è stata sospesa per mancata illuminazione al 1’ del secondo tempo sul risultato di 1-0 per Marsala, dopo la rottura improvvisa di uno dei 7 fari sui 16 disponibili. La partita era in programma alle 17, ma è iniziata alle 17.17 per il protrarsi della partita in programma alle 15. Al fischio d’inizio sono stati accesi i fari, ma dopo pochi minuti uno dei fari si è spento, un improvviso guasto, che ha lasciato metà campo praticamente al buio. Al ritorno in campo dopo l’intervallo l’arbitro ha dovuto sospendere la partita per mancanza di illuminazione, l’ultima lampada da una delle 4 torri faro si era spenta. La Gloria Città di San Cataldo oltre al danno di immagine, perderà la partita a tavolino per 0-3 a tavolino. “Ringraziamo l’Amministrazione comunale – ha sottolineato la Gloria – per l’umiliazione che subiamo. Quella di oggi è indubbiamente tra le pagine più tristi mai scritte in 80 anni di calcio al Valentino Mazzola di San Cataldo e mai avremmo immaginato che sarebbe toccato a noi della Gloria Città di San Cataldo scriverla. Ci scusiamo con Marsala, con le altre società del campionato, con le nostre giocatrici, molte delle quali vengono da comuni limitrofi, con i nostri partners che hanno scommesso sul nostro progetto”. Una brutta pagina di sport, di cronaca chiaramente, con una partita di calcio nel 2023 sospesa per mancata illuminazione dell’impianto. La vera sconfitta è stata però vedere la delusione, la rabbia, la tristezza e qualche lacrima nelle giocatrici della Gloria, con qualcuna che implorava di giocare lo stesso, anche in quelle condizioni pericolose per l’incolumità, perché le piace giocare a calcio, perché fanno sacrifici allenandosi la sera. Una tristezza enorme, anche per chi come chi scrive era allo stadio Mazzola, vedendo la tristezza sul volto delle ragazze. La questione illuminazione del Mazzola non è un fulmine a ciel sereno, già da mesi il problema c’era. A settembre addirittura la Sancataldese che è il gestore aveva chiuso il campo, riaperto soltanto dopo che il presidente Ivano La Cagnina aveva provveduto all’acquisto di un faro d 1.200 euro più iva e al montaggio, con l’Amministrazione comunale che si era impegnata per l’acquisto dei fari. La stessa Gloria Città di San Cataldo lo scorso 5 novembre per i problemi di illuminazione ed evitare quello che è successo con Marsala, aveva giocato la partita contro la Jsl Junior Sport Lab Brolo a Bompensiere. Le partite con Don Bosco Aidone e Palermo si sono giocate in un contesto al limite, adesso il fattaccio della sospensione e della sconfitta a tavolino. “Vedere la disperazione delle ragazze – afferma Rosario La Marca (fondatore della Gloria, allenatore, con più di 500 partite tra i professionisti da calciatore) – è la più grande sconfitta della mia vita. Ho vinto tantissime partite, ne ho perse pure tante, ho vinto campionati e sono retrocesso, questa sconfitta, questa delusione è la più forte. Non ho dormito la notte scorsa, pensando e ripensando, capisco che veniamo da anni di commissariamento, di dissesto, però niente può giustificare tutto questo. Gloria Città di San Cataldo-Femminile Marsala è l’evento, ma ci sono tante altre cose che non vanno. Noi paghiamo delle tariffe elevate, esagerate, che sono passate dalle 3 euro all’ora alle 25 euro all’ora, per allenarci due volte a settimana su mezzo campo. Noi come Gloria a gennaio abbiamo pagato 650 euro di campo, solo a gennaio, per poi non potere nemmeno pagare la nostra partita. L’aumento delle tariffe non è colpa del gestore che ha i suoi costi, però da settembre aspettiamo un intervento, un contributo del Comune per calmierare i prezzi e niente. Aspettiamo dei contributi per l’attività sportiva e sociale che facciamo. Noi abbiamo portato San Cataldo giovedì alla ribalta regionale per avere giocato la finale delle Under 15 femminile contro il Palermo. La ricompensa quale è che ci ritroviamo senza stadio e non sappiamo se da domani potremo portare le bambine ad allenarsi alla palestra Carducci. Quello che facciamo noi è una missione, non è un’attività imprenditoriale, per favorire lo sviluppo del calcio femminile. Io amo troppo questo sport, non mi arrendo da domani se è il caso andiamo a giocare, ad allenarci in strada, in piazza, chiaramente per le partite ufficiali abbiamo bisogno dello stadio. Io mi aspetto almeno le dimissioni dell’assessore allo sport, che ha chiaramente dimostrato di non avere la passione e la competenza per svolgere questo compito. Oggi non ha perso la Gloria, ha perso la città di San Cataldo”. Dura anche la presa di posizione e la reazione della Sancataldese, gestore dello stadio, con il presidente Ivano La Cagnina che ha preannunciato da oggi (lunedì) la chiusura dello stadio alle 17.30. Potrà essere fatta attività soltanto nelle ore diurne. “Sono veramente amareggiato per quanto successo – afferma il presidente La Cagnina – mi spiace per la Gloria, dico di più sono arrabbiato perché prima o poi doveva succedere, perché è una situazione che va avanti da settembre. A settembre si era rotto un altro faro ed io personalmente sono intervenuto comprando il faro da 1.200 euro per permettere di andare avanti. A settembre per 1 giorno lo stadio è stato chiuso. Ora basta, io la responsabilità non me la prendo più, alle 17.30 lo stadio chiuderà, con enormi disagi per l’attività giovanile, compresa la nostra e questo l’ho già comunicato al Sindaco. La Sancataldese come gestore paga 15.000 euro all’anno, noi abbiamo già speso in meno di due anni 35.000 euro per garantire le priorità e consentire l’apertura dello stadio. Nel 2021 l’anno della promozione in serie D noi a 72 ore dalla disputa della semifinale contro il Mazara, abbiamo rischiato di perdere a tavolino, perché mancava il certificato di agibilità delle tribune. A nostre spese abbiamo fatto tanti lavori, adesso basta”. Sono stati tirati in ballo l’Amministrazione comunale, in primis l’assessore allo sport Gabriele Amico e il sindaco Gioacchino Comparato. “Comprendo l’amarezza, la delusione – afferma il sindaco Comparato – però bisogna fare dei distingui, fare chiarezza. Nel momento in cui ci è stato evidenziato il problema, noi siamo immediatamente intervenuti provvedendo ad acquistare 5 fari. Un iter già avviato nel 2022, abbiamo provveduto all’aggiudicazione dei lavori e conto che in questa settimana vengano già mondati. Tutto era stato fatto prima di questo guasto improvviso, che ha portato alla sospensione della partita. Purtroppo c’è la burocrazia, ci sono le esigenze degli uffici. L’acquisto di questi fari ci è costato 12 mila euro, non sono semplici che andiamo in negozio e compriamo. Gli uffici che devono provvedere all’acquisto dei fari, sono gli stessi che quotidianamente devono fronteggiare problematiche come le strade e tanti altri disservizi, che devono dare priorità agli interventi. Non piace neanche a me quello che è successo, farò di tutto per far sistemare le cose nel più breve tempo possibile”. Tra i più criticati l’assessore allo sport Gabriele Amico, contestato da più parti. “Ci anzi mi scuso, mi dispiace per quanto successo – afferma l’assessore – per il disagio causato, la cui responsabilità è soltanto del Comune. Il problema delle torri faro non nasce però ora, ma è da tempo che va avanti e non c’era Gabriele Amico come assessore. Io non fuggo, non mi nascondo davanti ai problemi, sono qua. Nelle scorse settimane ci siamo attivati per l’acquisto dei fari, che ha richiesto più tempo di quanto immaginabile. Ora chiaramente la situazione è di emergenza, in emergenza si fanno anche interventi di emergenza. Io mi assumo tutte le responsabilità, perché è mia, da assessore e non voglio prendere scuse. Abbiamo però, abbiamo ereditato tanti problemi, lo stadio ma non solo, San Cataldo ha tante strutture tutte vecchie, con enormi disagi, che hanno bisogno di interventi immediati. Noi ci stiamo provando, però ci vuole tempo per fare tutto, chiaramente ripeto ora l’illuminazione è una emergenza e così sarà trattata”.

Da La Sicilia, articolo di Gandolfo Maria Pepe 

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