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Luigia Lombardo, donna forte e indipendente dedita alla famiglia e alla cultura del dono. Domani, in sua memoria, inaugurazione di un parco giochi nel quartiere Angeli

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Domani, alle ore 17:00, nella struttura polivalente del quartiere Angeli, verrà inaugurato un piccolo parco giochi in memoria di Luigia Lombardo. Conosciuta come nonna Gina, per i suoi cento anni, compiuti lo scorso aprile, non ha desiderato regali materiali, ma anzi, ella stessa ha voluto donare, offrendo ai bambini nisseni delle giostrine da sistemare nel piccolo parchetto del quartiere Angeli.

“Ha voluto donare al quartiere Angeli perché è un quartiere dove i bambini non avevano nulla ‒ dice Giuseppina Narbone, figlia di nonna Ginna –. E ora, invece, a poco a poco ha un campetto di calcio, avranno il parco giochi regalato da mia madre ed è anche una zona dove io faccio dopo scuola come volontaria della Croce rossa”.

A tagliare il nastro saranno i piccoli pronipoti di nonna Gina insieme alla baby sindaca di Caltanissetta, al fianco del sindaco Roberto Gambino e di Ettore Maria Garozzo, assessore Centro storico e Quartieri, il quale asserisce: “Speriamo di fare di questo spazio, uno spazio di incontro per il quartiere e per la città, che abbia la funzione di far parlare le persone, le quali, dopo il periodo del Covid, hanno perso un po’ l’abitudine di socializzare dal vivo. Questo spazio deve diventare un punto di incontro per tutte quante le età”.

Un gesto, quello di nonna Gina, che sottolinea l’importanza della cultura del dono e che vuole essere d’esempio affinché si possa sperare ancora di poter costruire azioni capaci di mostrare al mondo la bellezza di un territorio plasmato dalle difficoltà e dai pregiudizi. Un dono offerto dalla famiglia Narbone, a nome di nonna Gina, scomparsa lo scorso luglio, e che racconta anche la tenerezza delle generazioni rappresentata dal taglio del nastro dei suoi pronipoti.

Nonna Gina, una donna forte e indipendente, dedita alla famiglia e alla cultura del dono. Ma chi era, Luigia Lombardo?

Nata a Messina, diventa orfana di madre quando ha solo diciotto mesi e suo padre la porta, insieme agli altri fratelli, a Tripoli, dove trova lavoro. A sedici anni, perde suo fratello Giuseppe in guerra e da lì è andata in Sicilia, per poi passare a Firenze ed è, poi, ritornata in Sicilia dove ha incontrato il suo futuro marito, Salvatore, trasferendosi con lui a Caltanissetta.

La guerra non solo le ha tolto un fratello, ma le ha impedito anche di studiare. Eppure, Luigia non si è data per vinta, perché non ha appena ha potuto è ritornata sui libri e, già madre di quattro figli, è riuscita a prendersi la licenza media e il diploma.

Luigia ha insegnato nella provincia di Caltanissetta applicazioni tecniche, e a Caltanissetta ha insegnato dattilografia. Amava viaggiare, scoprire il mondo e imprimere nella testa e nel cuore tutta la sua bellezza, nonostante il destino le avesse riservato uno dei dolori più grandi: a quarantacinque anni, Luigia, a causa di una malattia, perde una figlia.

Luigia Lombardo, nonostante le avversità, è stata una donna forte, indipendente che “è saputa risorgere dalle ceneri” come ha detto sua figlia Giuseppina Narbone, parlando di lei.

I nipoti la ricordano come la nonna che dava consigli, sempre con il sorriso sulle labbra, sempre in ordine e che diceva spesso che bisognava viaggiare e conoscere il mondo. Luigia amava leggere e ha continuato a farlo fino a pochi giorni prima della sua dipartita. Ogni giorno faceva le parole crociate e con suo marito trascorreva i pomeriggi a sfidarsi a dama; è vissuta per la sua famiglia, prendendosene cura e insegnandole la vita.

Chissà, magari nel posto in cui si trova ora, nonna Gina potrà vedere il suo lascito, ascoltare le voci gioiose dei bambini che corrono spensierati e insegnare ancora una volta che basta poco per essere felici.


 

Nunzia Caricchio

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