Ecommerce: alcuni dati
In un perido di austerità e conseguente crisi i dati di crescita dell’ecommerce non si fermano
In questi tempi di crisi molti esercizi commerciali hanno registrato una riduzione dei guadagni, altri hanno semplicemente cessato di esistere, ma il commercio online non sembra esserne stato toccato, anzi sembra in continua espansione.
Mentre ancora troppo poche sono le aziende italiane che decidono di investire seriamente su progetti orientati al web e all’ecommerce, su internet accadeva questo:
- gli acquisti di moda italiana sono saliti del 28%, con un 65% dovuto all’export. Questi i big alla Bors: Asos, Zalando Ynap (Yoox Net a Porter), Showroomprive;
- lo shopping online della cosmetica è cresciuto di oltre il 25%.
4,7 milioni gli utenti stimati, che saliranno al 17,2% entro fine anno, gli uomini sono responsabili del 50,5% degli acquisti; - nell’arredamento le vendite online sono pari a 900 milioni di euro secondo le ultime stime rilasciate dal Politecnico+Netcomm;
- informatica/elettronica: 4 miliardi;
- abbigliamento: 2,5 miliardi;
- turismo: l’Italia è la nazione più cercata nel web ma la quinta destinazione dopo Francia, Usa, Spagna e Cina. L’88% dei turisti italiani cerca informazioni pre viaggio. L’82% prenota o acquista online. Il 20% degli acquisti è completamente digitale;
- food, ristorazione ed enogastronomia sono ancora il fanalino di coda e rispetto agli stranieri hanno registrato un +37%, pensate che in un paese come l’Italia che vanta la migliore cucina del pianeta, il mercato è quasi totalmente in mano ad aziende straniere: Foodora, Glovo, Just Eat, Deliveroo, Uber Eats.