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Castiglione: “ Siete (siamo) ancora in tempo? Un bilancio ‘fuori programma’“

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Leggo che l’imminente bilancio comunale si appresta ad azzerare tutte le somme previste nelle voci del PEG di numerose deleghe: dallo sport alla cultura, dal turismo alle politiche giovanili. A leggere il comunicato del gruppo consiliare dei pentastellati, che in quanto consiglieri sono i rappresentanti dei cittadini delegati a esprimere pareri e a fare proposte sul principale documento finanziario, la motivazione risiede nella costituzione di un fondo anti-Covid utile a gestire l’emergenza in atto.
La motivazione è condivisibile in astratto, se non fosse per alcune considerazioni:
1. l’azzeramento ha la sua premessa nell’impossibilità di svolgere eventi. Quando si parla di cultura o la si confonde con attività propriamente riferibili allo spettacolo o con conferenze dispensatrici di buoni pensieri. Sempre più spesso alla parola “cultura” si associa un certo sussiegoso fastidio o un’attribuzione di consolatorio passatempo. Il fatto che nell’immediato non sarà possibile svolgere attività che richiedano assembramenti non annulla la possibilità di:
a) Sistemare il cimitero dei carusi, approntando tettoie per l’accoglienza e pannelli espositivi divulgativi;
b) Rigenerare spazi urbani attraverso murales, che richiedono l’opera di piccole maestranze;
c) Redigere il progetto di recupero della casa di Michele Tripisciano;
d) Portare a compimento la realizzazione del museo dell’arte contadina di Borgo Petilia, per il quale servono un paio di catalogatori e un progetto espositivo;
e) Completare la digitalizzazione del fondo antico della Biblioteca Scarabelli (e anche dell’Archivio comunale).
Mi limito a segnalare solo questi 5 obiettivi unicamente perché sono quelli che si possono leggere nel programma amministrativo dei 5Stelle. Il momentaneo blocco degli eventi pubblici (che peraltro si spera di poter rimuovere per Natale, ma come si farà senza possibilità di fare impegni di spesa?) potrebbe essere, infatti, la pausa necessaria e involontaria utile a sanare tanti vulnus che negli anni non hanno trovato risoluzione proprio perché si è stati pressati dall’ansia di dimostrare la capacità di organizzare eventi. Il blocco finirà e corriamo il rischio di aver disperso il capitale umano che di cultura si occupa in maniera volontaria e di non aver preparato il terreno per una veloce ripartenza. Ma verso dove?
La definizione di cultura abbraccia tutti i saperi, le credenze, la morale, l’arte, le abitudini acquisite dall’uomo all’interno della società di riferimento e, anche secondo l’UNESCO, essa si compone di «una serie di caratteristiche specifiche di una società o di un gruppo sociale in termini spirituali, materiali, intellettuali o emozionali», non è attività occasionale da svolgere in un certo luogo (biblioteche, teatri, sale riunioni), in un certo momento (preferibilmente di pomeriggio se rivolto ad adulti, di mattina se rivolto a scolaresche), con certi attributi artistici (danza, musica, recitazione, etc.).
2. Da un lato si toglie e dall’altro si dà. Il capogruppo Michele D’Oro si affretta a chiarire che, viceversa, verrà inserito in bilancio, con una somma cospicua nel biennio, il progetto MD.NET dedicato alla dieta mediterranea. Per quanto abbia cercato, non ce n’è traccia nel programma per cui l’amministrazione pentastallata è stata scelta per amministrare la città. Posto che se arriva un’occasione utile per lo sviluppo cittadino è bene afferrarla e condurla in porto per il bene collettivo, mi chiedo perché non si sia fatto ricorso alla consultazione popolare, meccanismo previsto al punto 2 del programma “Trasparenza e partecipazione”. Si sarebbe potuto spiegare meglio di cosa si trattasse, evidenziando parti coinvolte, investimenti, azioni di sviluppo e ricadute economiche. Quando è stato deciso che Caltanissetta non sarebbe stata la citta dei Moncada, o la città delle miniere, o la città della logistica integrata, o la città dell’educazione o di qualunque altra cosa, per diventare la città della Dieta mediterranea?

3. Per l’emergenza COVID a Caltanissetta, non sono forse previsti finanziamenti regionali e statali per circa un milione e mezzo di euro? Perché togliere quel po’ di ristoro a quelle aree che potranno fare da collante al sentimento identitario cittadino?

4. Infine, se era già previsto che questo azzeramento ci fosse, era chiaro che neanche le buone idee contenute nel programma amministrativo sarebbero state realizzabili. Allora perché usare due settimane per indire conferenze in video e chiedere ulteriori idee ad operatori teatrali, culturali, associazioni sportive, ordini? Cui prodest?

Marina Castiglione

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