Sergio Cirlinci: “Il cattivo esempio non lo danno le coppie omosessuali che adottano”
Pensavo di non dover ripubblicare questa riflessione che pubblicai circa tre anni fa, sperando che nel frattempo avessimo fatto dei passi in avanti, ma da quel che leggo, penso che di passi se ne siano fatti, si ma indietro. Riflettiamo prima di dedicare le nostre energia contro qualcosa che, forse, è solo da comprendere. Penso che l’amore sia un sentimento universale che può essere dedicato ai nostri simili, agli animali, alla natura. Non si può vietare l’amore, al massimo bisognerebbe vietare l’odio. E’ comune tra gli uomini, ma anche tra molte specie animali, unirsi in “coppie stabili”. Lo scopo principale di tale unione è quella di “riprodursi”, ma vi sono altre motivazioni molto importanti, come quello di proteggersi e di aiutarsi reciprocamente. Se, due individui che formano una coppia omosessuale, non possono “accoppiarsi al fine riproduttivo”, possono comunque sostenersi vicendevolmente nell’affrontare la vita e perché no, adottare un figlio/a. E’ loro diritto essere riconosciuti come coppia, anche giuridicamente, dato che già di fatto vivono felici stando insieme. La loro unione non lede in alcun modo la società. Chi teme che le unioni omosessuali siano un “cattivo esempio”, pensi a quanti cattivi esempi ci circondano: dovremmo vietare l’ingordigia e la maleducazione alimentare che portano all’obesità; dovremmo vietare i comportamenti lesivi, i vizi e tanto altro. Ma vietare non è mai la soluzione: educare ed istruire sono l’unica alternativa possibile. Non saranno gli schiaffi dati al bambino che gli impediranno di bestemmiare da adulto o trattare male il prossimo, ma l’educazione ad amare Dio o, comunque, a rispettare il prossimo. Molti pretendono di sapere cos’è giusto e cos’è sbagliato, attenendosi ad un credo che deriva da leggi umane. Come per l’eutanasia, l’utilizzo di alcune sostanze, il concetto di “decenza”, e tanto altro; alcuni uomini ritengono di dover impedire ad altri di scegliere in modo non conforme alle “tradizioni”, parlando di natura. Ma, se le scelte altrui praticamente non ledono nessuno, perché impedire a qualcuno di vivere in modo diverso? Alcuni avanzano la preoccupazione di veder affidare a coppie omosessuali, dei bambini: temono per l’equilibrio psicologico di questi, durante la crescita in una famiglia “non convenzionale”. Ma chi si preoccupa di sapere che trauma comporta crescere in una famiglia tradizionale che si prende cura dei propri figli, che non li segue o peggio chi pensa a quei bambini che crescono in un orfanotrofio? Due padri, o due madri, non sono forse meglio di una squadra di “dipendenti” che si alternano in turni e trattano gli adolescenti come “pazienti”, come “pratiche” da sbrigare, che, anche se accuditi con amore, rimangono “numeri” all’interno di istituti ? Chi non ha mai mangiato in una mensa non sa che, buono per quanto possa essere quel cibo, non sarà mai come quello che viene preparato nella cucina di “casa nostra”. L’odore delle lenzuola in un dormitorio, non sarà mai quelle di qualcuno che ci accudisce come si fa con un figlio, il bagno in comune non sarà mai come una persona che ti lava e ti asciuga con amore. Chiunque sia sposato conosce i corsi pre-matrimoniali… peccato che non esistano i corsi “pre-genitoriali”. Quanti di voi hanno ascoltato genitori dare del cretino o dello stupido al proprio figlio? Avete idea del trauma che comporta nel bambino essere insultato dalle persone che sono per lui un riferimento? E poi, con cosa alimentate i vostri figli? La nutella? Le merendine? Le patatine in busta? Le caramelle?… quanti bambini in sovrappeso nella nostra società? Tutti futuri infartuati, diabetici, con problemi ormonali, ecc. Sono cattivi genitori anche tanti individui che costituiscono coppie eterosessuali! Ad ogni modo, preoccupiamoci di organizzare organi di controllo sulle coppie, omosessuali e non, che decidono di adottare bambini, piuttosto che impegnarsi nella lotta contro forme di amore che non comprendiamo ma che, come qualsiasi forma di amore, non possono essere “sbagliate”. Attenzione, non confondiamo l’amore con la perversione: a quella siamo contrari tutti. E non camuffiamo l’odio con l’amore: amare il prossimo significa anche accettare gli altri per come sono. Scandalizzarsi perché due uomini o due donne si tengono per mano, o si scambiano un casto bacio, o chiedono l’adozione, non è diverso a quando ci si scandalizzava perché i maschi portavano i capelli lunghi o si facevano il buco per l’orecchino. I cambiamenti non sono mai ben accetti: quante persone di colore sono state trucidate perché ritenute appartenenti ad una razza “inferiore”? Oggi non riteniamo, forse, più sbagliato l’unione tra individui di razze diverse. Lo stesso Gesù è dovuto finire in croce per far accettare una nuova fede, un nuovo modo di vivere e pensare la religione. Sento parlare di natura, di esistenza di coppia formata solo da un uomo e da una donna, non parliamo poi della maternità surrogata, di non accettazione di un cambiamento che, nelle società civili, non creano più argomento di discussione, essendo ormai ritenute normali e contestualizzate nella società. Qui da noi si teme “l’annientamento della nostra civiltà”, ma di cosa stiamo parlando ? Però non ci preoccupiamo dell’inquinamento, degli esperimenti sulle mutazioni climatiche, degli Ogm che potrebbero nuocere alla salute; non ci preoccupiamo del razzismo dilagante anche tra i giovani ma ci preoccupiamo dell’omosessualità come il peggior dei mali. La verità, può anche non piacere, è che siamo circondati da falsi perbenisti, che tolta la maschera, si rivelano magari, pochi fortunatamente, essere i peggiori mostri: usurai, puttanieri, pedofili…
Sergio Cirlinci