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Cipriano del Comitato Etico Popolare: “Secondo focolaio di coronavirus cinese; ci sia una regola, urge serietà e fermezza”

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Il presidente del Comitato Etico Popolare, Antonio Cipriano, preoccupato per il susseguirsi di notizie e vicende che giungono dall’Italia e dalla Cina dove ha avuto origine il Covid 19, ha voluto appellarsi direttamente al presidente della Regione Sicilia, Nello Musumeci, attraverso una lettera.
“Caro Presidente Musumeci, chi le scrive è il Presidente del Comitato Etico Popolare. Il nostro spirito programmatico, le nostre finalità e le nostre aspirazioni sono quelle di vedere una profonda restaurazione della Regione siciliana in senso etico, ma per arrivare a ciò ci vuole anche la giusta mentalità Noi, ci stiamo muovendo in più direzioni e riteniamo importante la presa di coscienza e consapevolezza della stessa Regione nonché della sua intera Giunta.
Per arrivare al cambiamento e soprattutto alla riqualificazione degli interi assetti regionali omni comprensivamente, ad una profonda ristrutturazione degli apparati burocratici e dirigenziali, ci vuole polso. Presidente urge serietà e fermezza e per questo ci attendiamo di essere convocati ai tavoli regionali del terzo settore in quanto di esso ne facciamo parte di diritto. Siamo fermi ancora al primo step, ciò che più riteniamo grave è come tutta l’economia siciliana sia ferma al palo, con intere categorie economiche che a fatica ripartiranno.
Noi, vogliamo avere la consapevolezza ed ancor più la certezza, che Lei prenda le decisioni che da più parti Le chiedono, attraverso: una sua più rinnovata e massiccia presenza sul territorio. Come Governatore lei presidente è responsabile della salute di tutti i siciliani, noi siamo molto preoccupati. Le ultime notizie o indiscrezioni che si voglia, parlano di un riaccendersi di un altro focolaio di coronavirus in Cina che sta mietendo altre tante vittime. L’articolo 31 dello statuto regionale danno potestà per governare le forze dell’ordine e di sicurezza; l’articolo 41 prevede di far ritornare la Sicilia alla sovranità monetaria, con l’istituzione di una moneta alternativa che potrebbe essere la Trinacria; tramite gli articoli 36, 37 e 38 con il ritorno alle casse regionali, delle accise dei prodotti petroliferi, la Sicilia può incassare più di 5 miliardi di euro ogni anno.
Si istituisca e si prepari una task force etica (acronimo: T.F.E.), in tutti i punti strategici: aeroporti, porti, stazioni ferroviarie, autostazioni di bus, caselli autostradali, fermi, controlli, tamponi. Vengano fatti accertamenti su chiunque entri in Sicilia fino ad accertamento dei risultati; si faccia ripartire l’economia siciliana, proteggendola e garantendola da ogni tipo di attacco. Si sponsorizzi una volta per tutte il Made in Sicily attraverso la nostra proposta di arrivare ad un accordo di programma con tutte le categorie”.

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