Caltanissetta, Dia: assetto della mafia invariato
Quattro mandamenti di Cosa Nostra, più la Stidda tra Gela e Niscemi e il gruppo Alferi sempre a Gela. Non cambia l’assetto della mafia in provincia di Caltanissetta come confermato nella relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (primo semestre 2021). Alta attenzione degli inquirenti per alcune scarcerazioni eccellenti di vecchi capomafia che potrebbero innescare tensioni con le nuove generazioni anche alla luce di una crisi di leadership in Cosa Nostra nissena.
La principale tendenza di Cosa Nostra rimane quella dell’infiltrazione sommersa nel tessuto socio economico: appalti, sub appalti, forniture di servizi, anche grazie a funzionari pubblici compiacenti. Un capitolo a parte è quello delle aziende mafiose nel fiorente campo agricolo, comparto oggetto di finanziamenti e agevolazioni. Sul fronte delle estorsioni si registrano gli episodi spia. 407 danneggiamenti in provincia nel 2021, dei quali 116 a mezzo di incendio. Per gli inquirenti qualcosa più di un semplice segnale.
Numerosi i sequestri e le confische di patrimoni in odor di mafia o frutto di attività illecite conclamate. E’ del gennaio 2021 la confisca di un vasto patrimonio immobiliare tra Gangi e Caltanissetta per un valore di 12 milioni di euro a un imprenditore originario di Gangi (PA) ma residente a Caltanissetta ritenuto “interlocutore privilegiato di personaggi di spicco di Cosa Nostra operanti nelle province di Caltanissetta, Palermo e Trapani…”. A febbraio 2021, invece, il sequestro di immobili e conti bancari per un valore di 68 milioni di euro nei confronti di tre imprenditori gelesi ritenuti vicini alla famiglia Rinzivillo. Un altro sequestro di minore entità, circa 500 mila euro, è stato operato nei confronti del gruppo Alferi di Gela.
Sul fronte degli stupefacenti sono numerose le operazioni portate a termine delle forze di polizia nel periodo considerato. L’operazione “notti bianche” della Polizia di Stato con 7 arresti a Caltanissetta. L’operazione “Mola” dei Carabinieri a carica di 4 soggetti; l’operazione “La Bella Vita” della squadra mobile con diverse misure cautelari per traffico di stupefacenti ed estorsione. E poi l’operazione “Ika Rima” dei Carabinieri che ha alzato il velo su un’organizzazione cultista di nigeriani insediati a Caltanissetta ai quali tra gli altri reati viene contestato il traffico di droga.