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Bonaffini (Snalv): “Nel Bilancio regionale dimenticati gli ex Rmi”

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Riceviamo e pubblichiamo

 

All’On.le  Signor Presidente della Regione Siciliana 

Preg.mo On.le Renato Schifani

 

Assessore Dell’Economia On. Marco Falcone 

Pec: assessorato.economia@certmail.regione.sicilia.it

 

Mi pregio inoltrare, alle SS.LL. Ill.me, la presente nota per rivolgere espressa richiesta di voler attenzionare la problematica che mi permetto sottoporre alla Loro attenzione.

La scrivente Organizzazione Sindacale apprende, con compiacimento, dagli Organi di Stampa, che il Governatore della Regione Sicilia, l’Onorevole Renato Schifani e l’Assessore Regionale al Bilancio, l’Onorevole Marco Falcone hanno convenuto di avviare l’iter relativo all’approvazione del documento finanziario regionale rispettando i termini temporali dettati dalla normativa di riferimento.

Apprende, anche, questa scrivente Organizzazione Sindacale che con la detta legge di bilancio saranno allocate, nel corpo dello strumento finanziario in parola,  adeguate risorse finanziarie per la stabilizzazione degli storici lavoratori degli enti locali, ovvero degli operatori ricompresi nei bacini asu e pip.

Anche a tal riguardo questa Organizzazione Sindacale esprime plauso per l’operato della Giunta Regionale Siciliana la quale, però, sicuramente per una svista, resta dimentica della sorte dei lavoratori, anche essi storici, dei percettori del reddito minimo di inserimento ovvero degli ex RMI.

La scrivente Organizzazione Sindacale, indi, esorta il Governo Schifani e L’Onorevole Falcone a colmare, proprio nel corso dell’iter di approvazione della manovra finanziaria regionale, detta riferita lacuna ritenendo che i lavoratori, da ultimo citati, svolgano, anche essi, un ruolo essenziale al servizio della Pubblica Amministrazione e quindi degli Enti Locali tutti ai quali attualmente risultano assegnati.

La precarietà di questa categoria di lavoratori, tutti chiamati a svolgere importanti mansioni, come detto, all’interno degli enti locali, si protrae da oltre 20 anni, senza una soluzione definitiva.

Soltanto nell’anno 2005 la categoria è stata destinataria di una non risolutiva riforma e da allora la situazione complessiva degli oltre 1.200 lavoratori si è cristallizzata. 

Di recente l’’unico segnale che I percettori del sussidio hanno potuto rilevare è quello di un adeguamento del loro minimo salariale ai valori Istat di appena 30 euro mensili, che si aggiungono ai 270 euro percepiti per 80 ore di lavoro mensile.

Da lungo tempo questo sindacato ribadisce la imprescindibile necessità di assicurare risposte adeguate ad una vertenza che non consente certezza ai lavoratori e speranza per il loro futuro. 

Ribadisce l’importanza della modifica o della soppressione della legge regionale 5/2005, che rappresenta, in realtà, ormai, una legge capestro irta di vincoli e di penalizzazioni ingiustificate a danno dei lavoratori.

La battaglia sindacale sostenuta dallo Snalv mira a non fare interrompere un’esperienza lavorativa indispensabile con la razionalizzare della spesa pubblica per assicurare una dignitosa esistenza lavorativa ad oltre un migliaio di lavoratori, oggi utilizzati, soprattutto, nelle aree provinciali di Caltanissetta ed Enna.

Certo dell’attenzione che Le Signorie Loro tutte vorranno riservare alla presente richiesta ed in attesa di poter leggere un cortese riscontro sull’argomento, mi è gradita l’occasione per porgere Cordiali Saluti.

Caltanissetta lì 09.10.2023  

                                                                                                                                                                                                                                                 Il   Segretario Territoriale Snal ConfsalAG-CL-EN 

Manuel Bonaffini

 

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