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San Cataldo, condizioni disastrose per la Sp 43: incontro a “La Fastuchera”. Domenica di confronto tra gli imprenditori agricoli del territorio

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Riceviamo e pubblichiamo nota integrale.

Risulta ancora in stato di totale abbandono la SP 43.

Non demordono i numerosi allevatori, proprietari e coltivatori diretti di fondi agricoli ricadenti nelle contrade Deri, Marcato di Serra, Gabilia, Trabona, Rocca di Giglio, unicamente servite dalla strada in oggetto.

Circa una ventina di essi, infatti, si sono incontrati domenica scorsa presso l’azienda agricola “La fastuchera” per fare rete e confrontarsi sul da farsi.

L’ingegnere Giuseppe Riggi, imprenditore agricolo del territorio, apre l’incontro: “Da oltre trent’anni, la strada che si percorre per arrivare presso la nostra azienda è priva di manutenzione, non risulta minimamente transitabile, essendo venuta meno ogni configurazione della sagoma stradale, sia come delimitazione dei margini della carreggiata che come fondo viario percorribile.

Stiamo provando a farci sentire in tutti i modi ma purtroppo ad oggi, senza fortuna.

Abbiamo appena concluso la raccolta del pistacchio e non sono mancate le difficoltà a reperire la manodopera necessaria a gestire l’impegnativo periodo del raccolto: molti demordono perchè non riescono a transitare e a raggiungerci.

Tra di noi oggi c’è anche l’imprenditrice Laura Terravecchia che vorrebbe costruire un agriturismo (progetto per altro già finanziato) in questo territorio unico per molti versi ma…quale turista verrebbe da queste parti? come potrebbe mai arrivarci?”

L’incontro è stato molto partecipato, l’obiettivo è unirsi e farsi sentire.

Presenti, tra gli altri, gli imprenditori Arnone, Iudica, Raimondi Giuseppe, Stella, Cammarata, Palmeri, Baglio, Raimondi Onofrio oltre a comuni cittadini che sposano la causa e contribuiscono attivamente alla protesta.

Tutti gli interventi del confronto domenicale sottolineano la stessa cosa: la strada si presenta nelle condizioni derivanti dall’ultra decennale stato di totale abbandono, condizioni che oggi ne determinano l’oggettiva intransitabilità.

Se aggiungiamo anche il naturale dilavamento delle piogge e vari agenti atmosferici, ci troviamo di fronte a una situazione quasi al collasso.

La SP 43 è l’unica arteria che può consentire di raggiungere i fondi, sia per l’attività di conduzione agricola che per i tanti lavori di colturamento per le diverse colture, anche specializzate, praticate.

I settori in cui operano le aziende del territorio sono diversi: coltivazione e lavorazione del pistacchio, allevamento, pascoli, produzione e lavorazione latticini, coltivazione e lavorazione mandorle ed è impensabile continuare a lavorare in queste condizioni.

L’arteria di cui stiamo parlando è lunga quasi 10 km e, ad oggi, ha oggettivamente perso tutte le connotazioni di strada ed è altrettanto oggettivamente pericoloso percorrere il tracciato residuo che è, per altro, l’unico che rimane per raggiungere le aziende territoriali.

E con l’avvicinarsi della stagione invernale, il discorso si complica parecchio. 

Non si fermano gli incontri costruttivi e non si ferma la voglia di fare squadra.

Il gruppo di imprenditori, già conscio delle enormi difficoltà a cui si va incontro decidendo di investire nel territorio e di fare economia in esso, continua a sottolineare che l’attuale abbandono delle istituzioni competenti non può far vacillare la sopravvivenza di intere famiglie contadine.

Ma l’argomento interessa l’intera collettività e questo incontro ne è la prova: le strade sono di tutti, sono di chi le percorre e di chi ci lavora ed è interesse di ciascun cittadino della zona che queste siano transitabili e in buone condizioni.

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