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Salus Festival, convegno “Mi chiamo Nao”: il robot umanoide di aiuto alle persone con i disturbi dello spettro autistico

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Aiutare le persone con autismo nei percorsi di inclusione sociale e di apprendimento con questo intento viene utilizzato negli ultimi anni negli interventi di riabilitazione un robot umanoide con un software innovativo presentato al Salus Festival nel corso del convegno “Mi chiamo Nao” organizzato a cura dell’Asp, dell’Associazione Ispedd, della cooperativa sociale Consenso, Progetto di Vita Onlus e Rumore del silenzio.

Ad  aprire il convegno, moderato da Giovanni Di Lorenzo, i saluti di Angelo Lomaglio direttore del Cefpas, Claudio Torrisi del direttivo del  Consorzio Universitario e il direttore generale dell’Asp Carmelo Iacono i quale ha evidenziato gli sforzi anche economici sostenuti dall’azienda per la cura della fragilità e garantire loro l’assistenza.

“Una finestra sull’innovazione – ha affermato Angelo Lomaglio nel suo intervento – per il miglioramento delle condizioni di vita delle persone. Per uscire fuori dalla solitudine occorre qualcuno che urli il diritto e le ragioni dei propri figli. Il salus è un occasione per farlo e per incentivare l’incontro con l’innovazione, la ricerca e la cura”.

Nao, alto appena 60 cm per 5 kg,  assieme ad altri robot come Kaspar, Zeno e Mil,  aiuta le persone con i disturbi dello spettro autistico a prendere pian pian confidenza con le relazioni sociali.

“Il salus festival è un’occasione – ha  dichiarato Gaetano  Terlizzi presidente associazione Progetto di vita – per raccontare nel territorio le nostre attività. L’autismo e le sue sfide è l’obiettivo che abbiamo cercato di mettere in risalto negli anni cercando di stare a passo con il tempo per meglio rispondere alle nuove esigenze. L’utilizzo della robotica è una nuova sfida che vogliamo raccontare nell’ambito della manifestazione che ci offre la possibilità di aggiornarci per migliorare i percorsi educativi individualizzati”.

Significativo l’esempio del centro Autismo dell’Asp di Catania presentato da Renato Scifo direttore neuropsichiatria infantile del presidio ospedaliero di Acireale nonché responsabile del centro che da mesi utilizza per i trattamenti intensivi precoci utilizza Nao e Zeno, una ricerca sperimentale grazie a un protocollo con il Cnr Isasi di Messina.

“Nao non si sostituisce al terapeuta ma ottimizza il suo ruolo fornendo rinforzi di tipo emotivo e affettivo migliorando del 30% le abilità sociali dei pazienti. I primi risultati – ha affermato Scifo – sono entusiasmanti e promettono bene per sviluppare le competenze metacognitive, linguistiche e valutare l’efficacia dei trattamenti. Grazie a Nao i pazienti con disturbi dello spettro autistico sono riusciti a interagire  con persone al di fuori del centro come nel caso del laboratorio teatrale realizzato grazie alla collaborazione degli studenti,  nell’ambito dell’alternanza scuola-lavoro. Nao è stato il primo umanoide utilizzato nei progetti di teatro terapia e ha indossato i panni dell’uomo di latta della rappresentazione del Mago di Oz messa in scena  con i ragazzi del centro”.

“Noi ci occupiamo – ha affermato  Daniele Lombardo fondatore di Behaviour Labs  – della programmazione di software specifici in ambito terapeutico per i deficit del neurosviluppo sia in ambito educativo scolastico dove Nao aiuta ad interagire i bambini con i bisogni speciali e con gli altri bambini”.

A presentare le attività svolte dal Centro autismo dell’Asp di Caltanissetta la psicologa e psicoterapeuta Roberta Belcastro.

L’ autismo è una malattia per alcuni versi ancora misteriosa e per la quale non esiste al momento una cura che solo in Italia colpisce tra le 300 e le 500mila persone ma i casi sono in aumento a livello mondiale.

“L’autismo è un modo di essere persona se si ha un figlio con questo disturbo non si può che amarlo nel suo essere autistico” ha affermato Maria Grazia Pignataro  presidente Ispeed che auspica la creazione di una rete per affrontare l’autismo.

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