Caltanissetta, campetto di calcio inaugurato al “Malaspina”: calcio d’inizio di mons. Russotto e Sergio Brio
Con la benedizione del vescovo, mons. Mario Russotto, il 4 giugno è stato inaugurato il nuovo impianto di calcio a 5 all’interno della casa circondariale Malaspina di Caltanissetta, evento organizzato dal Lions Club e dal Mo.Vi., insieme ad altri enti ed associazioni, che ha portato dentro le mura del carcere il grande sport italiano. L’evento segue ad altre iniziative per l’integrazione ed il recupero sociale che si realizzano all’interno della casa circondariale, grazie all’impegno della direttrice, Francesca Fioria, e del magistrato di sorveglianza dott. Creazzo, anch’esso presente all’incontro.
Il calcio d’inizio del Vescovo, insieme all’ex campione della Juventus Sergio Brio, ha dato avvio alla prima partita inaugurale, con due squadre composte dai detenuti ospiti, ed in una delle due porte il cappellano don Giuseppe Alessi.
«Oggi viviamo un momento molto importante – ha evidenziato il Vescovo durante la benedizione – perché questa iniziativa si iscrive in un nuovo modo di scontare la propria pena: cioè il lavoro di riabilitazione, che viene curato all’interno di questa struttura, per cui più che reprimere è importante sforzarci di riabilitare. Perché al di là di quello che ognuno può avere commesso, di buono o di cattivo, ognuno di noi è un uomo, innanzitutto e sempre.
Quindi siamo chiamati, attraverso questo campo di calcio, a riscoprire la bellezza del lavorare insieme, del fare squadra, a riscoprire anche la competizione come gioco, che dobbiamo saper vivere con quella leggerezza dell’animo che ci fa respirare un clima di amicizia, di solidarietà e di collaborazione nel costruire opere di bene. Perché non vince un giocatore da solo, vince una squadra, e allora bisogna collaborare per portare a frutto i talenti, le capacità e anche le fatiche di ciascuno.
Siamo qui-ha concluso il Vescovo-società civile, Chiesa, dirigenti e personale tutto della Casa circondariale, per testimoniare che è possibile costruire qualcosa di positivo, se abbiamo stima della dignità umana».
L’evento sportivo è stato preceduto dall’incontro di un nutrito gruppo di detenuti con il calciatore Brio, stopper della Juventus di Trapattoni e Dino Zoff e della nazionale, considerato uno dei migliori difensori di tutti i tempi, che ha presentato il suo libro “L’ultimo stopper”, scritto insieme al Luigia Casertano, anch’essa presente all’incontro, e ha raccontato la sua esperienza di calciatore, rispondendo alle numerose domande degli ospiti del Malaspina, moderate dal giornalista RAI Tonino Raffa e da Stefano Graffagnino, educatore dell’area trattamentale del Malaspina.
Particolarmente significativa la storia di Brio, ragazzo di provincia del profondo Sud, partito da Lecce e determinato nel realizzare il suo sogno di diventare calciatore professionista, ingaggiato nella Juve e poi nel Pistoia della serie C, con l’esperienza difficile ma formativa di costruire la sua professionalità facendosi le ossa in una realtà non di primo piano, per poi tornare alla grande sui campi della serie A con la Juve, di cui è stato anche capitano, collezionando 379 partite (con 24 reti realizzate), quattro scudetti vinti e tutte le cinque competizioni UEFA per club.
Presenti anche gli ex calciatori del Torino, Vullo e Borsellino, che con Brio si sono incrociati sui campi della serie A, il vicepresidente della Lega nazionale dilettanti Sandro Morgana, il presidente della associazione Arbitri arbitri nissena, Mimmo Amico, e il delegato regionale.
Il libro è stato dedicato ad una finalità benefica, devolvendo ogni ricavato alla Fondazione Agnelli per la ricerca contro il cancro, ed ha la prefazione a cura di Giampiero Boniperti, uomo-simbolo del calcio italiano e soprattutto dello stile sportivo al massimo livello.