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Scopriamo Cosenza, città dalla storia millenaria

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Cosenza, città dalla storia millenaria, crocevia di genti e di culture, è città tutta da scoprire in cui lasciare che i segni del passato guidino i nostri sensi.

Divisa in due zone distinte dalla confluenza dei fiumi Crati e Busento, vanta un centro storico tra i più belli d’Italia e un agglomerato urbano moderno, vivace e vivo, in cui la movida la fa da padrona. Centro culturale di grande importanza, Cosenza, detta “La Dotta” diede i natali a Bernardino Telesio, filosofo e naturalista italiano, iniziatore della nuova filosofia della natura rinascimentale. Trassero ispirazione dalla sua dottrina Giordano Bruno, Cartesio, Francis Bacon e Tommaso Campanella. Cosenza è ricordata da Strabone come città dei Bruzi, non greca. Subì, tuttavia, l’influenza della Magna Grecia e in seguito, come tante altre città fu coinvolta nelle vicende delle guerre puniche. Divenne romana e acquistò importanza con la costruzione nel II secolo a. C. della via Popilia, da Capua a Reggio.

Secondo una leggenda, nel 410 d.C. a Cosenza sarebbe morto Alarico, re dei Visigoti, che i suoi avrebbero, poi, seppellito con i tesori predati durante il sacco di Roma, nel letto del Busento, dopo averne deviato le acque. Ancora oggi molti turisti hanno la possibilità di cimentarsi nella ricerca del famoso tesoro lungo un percorso appositamente studiato e che sarebbe, a detta di molti studiosi, il luogo più indicato per effettuare le ricerche. È facile vedere per le vie del centro storico o lungo la confluenza dei fiumi Crati e Busento, turisti equipaggiati da capo a piedi con strumentazioni di ogni genere, su tutte l’immancabile metal detector.

A pochi passi dalla confluenza nasce e si sviluppa il MaB (Museo all’aperto Bilotti), unico in Italia, offre a tutti, gratuitamente, per 365 giorni all’anno, l’opportunità di ammirare opere di Salvador Dalì, Giorgio de Chirico, Giacomo Manzù, Amedeo Modigliani, Sacha Sosno, Mimmo Rotella, Pietro Consagra, Giuseppe Gallo, Giò Pomodoro ed Emilio Greco, mentre si passeggia lungo corso Mazzini e si fa shopping o perché no, si mangia un gelato.

Un altro museo unico nel suo genere è il Museo storico all’aperto, collocato nel cuore pulsante del centro storico consta di 25 meravigliosi pannelli pittorici che narrano della storia e delle dominazioni della città di Cosenza. I pannelli sono stati realizzati da pittori internazionali del calibro di Alexandre Barbera-Ivanoff, Goyo Domínguez, John Picking, Richard Whincop e Silvia Pecha. Che dire poi dei contrasti urbanistici che stupiscono sempre più i turisti provenienti da ogni parte del mondo. Un esempio lampante in tal senso è il famoso ponte di San Francesco di Paola, realizzato da Santiago Calatrava, che tra l’altro vanta un record europeo trattandosi del ponte con l’antenna più alta in assoluto, ben 104 metri.

L’inventiva degli operatori turistici rende i soggiorni particolarmente piacevoli e divertenti. Il turismo esperienziale a Cosenza non manca di certo. Parlavamo prima della ricerca attiva del tesoro di Alarico ma abbiamo scoperto che, ad esempio, bed and breakfast situato di fronte allo Stadio organizza delle cene teatrali nel corso delle quali gli ospiti della struttura, gustando piatti tipici locali possono apprendere la storia che li lega al territorio grazie ad un simpatico e preparatissimo cantastorie travestito da cuoco. Originali e molto divertenti sono anche le visite guidate della città organizzate con il bus scoperto o a piedi lungo itinerari (ben 15 diversi) ricchi di fascino e mistero. Guide turistiche professioniste in costume d’epoca narrano la storia dei luoghi d’interesse con grande maestria rendendo l’esperienza quanto mai piacevole.

Che dire poi delle “simpatiche” presenze sul corso principale? Lo scorso anno enormi dinosauri a grandezza naturale dominarono la scena per circa 5 mesi attirando la curiosità e l’interesse di migliaia di turisti. Quest’anno a farla da padrone sono i giganteschi animali coloratissimi della Craking Art Group.

Se vi è piaciuto il nostro primo viaggio a Cosenza seguitemi, vi racconterò molto altro.

Antonio Marano

 

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