Pensionati. Inviamoli tutti al Sud, con gli sconti
Detassazione per i pensionati che dall’estero vanno a vivere nel sud Italia. Un progetto di recupero codici fiscali, o suona diversamente?
Nasce la domanda: questo è il provvedimento che farebbe crescere il Sud? Poi, perché proprio al Sud, così specifico, e non in tutt’Italia?
Un pensionato veneto, se vuole rientrare in Italia dal Portogallo, è costretto a preferire il Sud; in base alla legge non può scegliere la sua residenza originaria e stare vicino a i suoi cari, non gli è permesso.
Quindi è ufficiale, se ne vuole fare una terra di soli pensionati e come contropartita economica sviluppare e incentivare solamente la professione di badante. Siamo destinati a diventare una grande casa di riposo.
Magari, col tempo, se riesce questo progetto di “recinzione”, ci accuseranno ancora con più forza di essere diventati la palla al piede dell’Italia, ingigantita, perché tutta la spesa pensionistica sarà concentrata qui, insieme a quella sanitaria e ai disoccupati in stato di bisogno.
Stando a questo schema, avremo una nuova Italia ri-spaccata in due: la zona del Sud che rappresenta il ricovero recintato, tipo lager, dove non si produce nulla, e la zona del Nord molto più dinamica, giovane, creativa e piena di energie e d’idee.
Non era meglio prevedere inventivi per l’imprenditoria giovanile e non? Sgravi fiscali per le assunzioni per le aziende che sono disposte a investire al Sud? Fondi per le strade? Autostrade? Ferrovie? Porti turistici? Banda larga? Accademie di livello?
Sono questi i provvedimenti che ti fanno percepire quando il tuo governo ha la piena volontà di sviluppare il tuo territorio.
Ah già… i pensionati non hanno bisogno di queste cose!
Ecco come un semplice leggina può garantire le sorti di una terra che aspetta da sempre l’occasione per riscattarsi. Mi chiedono: ma i nostri 450 politici del Sud, hanno votato provvedimento?

Adriano Nicosia
(Foto La Sicilia)