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Mafia a Gela, la Dia sequestra cinque aziende edili considerate vicine alla cosca Rinzivillo

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La Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta sta eseguendo il sequestro di cinque società, tutte con sede a Gela, emesso dal gip di Caltanissetta su richiesta della Procura nissena, nei confronti di  Valerio Longo , nato nel 1972 a Hilden (Germania), Monica Rinzivillo, nata nel 1974 a Gela, Roman Vasile, nato nel 1988 a Iasi (Romania), Giuseppe Guaia, nato nel 1962 a Gela, Cristoforo Mieli, nato nel 1971 a Gela e Francesco Cardizzone, nato nel 1994 a Gela.

Il reato contestato a tutti e cinque gli indagati è l’intestazione fittizia di beni con l’aggravante di agevolare Cosa nostra gelese.

Le indagini della Dia, iniziate nel 2015 dopo la segnalazione di alcune operazioni bancarie sospette, hanno consentito di individuare una serie di intestazioni fittizia, venuti a galla grazie agli accertamenti bancari. Gli investigatori hanno così ricostruito la “mappa” delle cariche e dei ruoli degli indagati all’interno delle società finite sotto sequestro. Si tratta di aziende ben inserite nel settore della fornitura di manodopera altamente specializzata per lavori negli impianti petroliferi in tutta Italia e all’estero. Aziende che risultano tutte riconducibili a Longo, soggetto saldamente inserito nell’attività della cosca mafiosa gelese dei Rinzivillo, il quale, secondo l’accusa, aveva intestato alcune proprietà a dei prestanome per evitare eventuali provvedimenti di sequestro. E come prestanome Longo avrebbe utilizzato Monica Rinzivillo, già implicata in vicende di mafia, e anche gli stessi Cardizzone, Roman e Guaia, che con Longo avevano rapporti di affari, secondo la ricostruzione degli inquirenti.

Le cinque società gelesi sequestrate, valutate complessivamente 1 milione e 200 mila euro, sono la “G.L. COSTRUZIONI S.R.L. SEMPLIFICATA”, la “M.S.G. METAL SUD GAS S.R.L.”, la “R.M. SALDATURA S.R.L. SEMPLIFICATA”, la “M.S.G. COSTRUZIONI S.R.L.S.”, la “TECNOMED S.R.L.S. UNIPERSONALE” (già oggetto di analogo provvedimento nel maggio 2017, nell’ambito di una misura di prevenzione patrimoniale, eseguita su proposta del direttore della Dia).

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