Il tavolo di Confronto permanente propositivo ha inoltrato ai commissari del Comune di San Cataldo il progetto “RipartiAMO San Cataldo”
Il progetto nasce dalla volontà dei movimenti, dei partiti e dei singoli cittadini aderenti al tavolo di confronti di realizzare azioni concrete per gestire la fase di ripartenza a seguito dell’emergenza sanitaria ed economica dovuta al Covid-19. È stata svolta così una vera e propria consultazione con operatori commerciali, imprese, cittadini attivi nel terzo settore, nell’associazionismo, nello sport, per redigere collettivamente un insieme di iniziative che possano contribuire ad aiutare la Città.
Scopo primario è far sì che San Cataldo affronti al meglio la crisi economica e sanitaria a seguito della diffusione del Covid-19, ponendo la massima attenzione verso chi ha subito un grave danno economico, tale da mettere a rischio il sostentamento personale e della famiglia e/o il prosieguo della propria attività economica. Allo stesso tempo è necessario cogliere questa fase per un progetto di rilancio di alcuni settori, come il commercio e la cultura.
Le proposte sono suddivise in tre macro-categorie: famiglie, imprese e commercio.
La prima categoria riguarda il mondo sociale. Qui sono state elencate le opportunità derivanti dai fondi regionali e nazionali, ma vi è anche la richiesta di riduzione della tassazione, con l’introduzione della Tari sociale e il differimento dell’Imu. Viene poi chiesto ai commissari di riconvocare un tavolo di contrasto alla povertà e potenziare i servizi sociali, con il coinvolgimento del terzo settore, delle parrocchie e di tutte quelle realtà sociali che si occupano di chi sta vivendo un periodo di sofferenza, sia esso momentaneo o permanente. Tre paragrafi appositi sono poi dedicati: ai bambini, con la previsione di linee-guida per i campi estivi; ai disabili, affinché non vengano lasciati ancora una volta soli dalle istituzioni in un periodo così delicato; agli studenti, con una richiesta di impegno nel diritto allo studio, sia attraverso l’accesso a internet, sia con la ristrutturazione degli edifici scolastici in vista della ripresa di settembre.
La seconda categoria è dedicata alle imprese. È essenziale far conoscere loro tutte le opportunità contenute nei decreti legge emanati dal governo, attraverso la creazione di uno sportello informativo organizzato dal Comune con il coinvolgimento degli ordini professionali. Vengono poi richieste esenzioni particolari a chi ha subito gli effetti della pandemia, per quanto riguarda la Tari e l’Imu. Infine, è stato proposto alla Commissione straordinaria di sfruttare la normativa sullo “Sblocca debiti” per saldare i pagamenti dei fornitori dell’ente e di attivare un apposito ufficio per intercettare i fondi messi a disposizione dall’Europa e dai diversi enti che stanno investendo per la fase della ripartenza.
La terza categoria riguarda i commercianti. Trattandosi di alcune delle attività maggiormente colpite è necessaria una riduzione della tassazione (Tari, Tosap e Imu). In questo contesto è stata proposta l’organizzazione di un’ estate sancataldese, che abbia al centro la vivibilità del nostro territorio, con la chiusura e pedonalizzazione delle vie principali, come corso Sicilia, e l’organizzazione di eventi con associazioni, agenzie e realtà sociali. Lo scopo è quello di garantire a tutti, in sicurezza, di vivere la città e di godere delle opportunità culturali che la nostra Città è in grado di offrire. L’ultimo paragrafo è dedicato ai Puc, progetti in cui impiegare i beneficiari del reddito di cittadinanza per garantire alcuni servizi ai nostri concittadini.
Oltre alle proposte relative alle tre categorie sopra descritte, il progetto dedica una specifica parte all’ospedale “M. Raimondi”. La crisi del Covid-19 è prima di tutto una crisi sanitaria ed è nei momenti di difficoltà che emergono tutti i limiti e le carenze di un’organizzazione sanitaria che in gran parte del territorio nazionale ha effettuato tagli consistenti alla spesa. Riteniamo essenziale dunque che vengano sanciti due principi fondamentali: l’investimento in sanità pubblica e l’implementazione dei servizi territoriali. In tal senso è essenziale chiedere all’Asp la ristrutturazione della struttura e l’investimento in personale. Chiediamo poi la convocazione della commissione sulla sanità, mai riunitasi negli ultimi anni, al fine di porre la massima attenzione sull’ospedale di San Cataldo, per scongiurarne la chiusura e attivare un confronto con l’Asp per garantirne la funzionalità e redigere un progetto chiaro sul futuro dei reparti presenti e quelli che possono essere riportati nella struttura.
Come a Caltanissetta!?
Quando?
Non é bastata una manifestazione con circa 100 persone?
Anzi…. sembra che il ragionamento è….
“ci criticate, criticate il nostro governo nazionale?
Allora noi con voi non ci parliamo.
Non vi consideriamo con la speranza di sminuire quanto avete fatto”?