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“E c’è chi annega dentro un calamaio”, ricordo in versi di Carmelo Pirrera

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“ E c’è chi annega dentro un calamaio”, ricordo in versi di Carmelo Pirrera.

Carmelo Pirrera è stato un Poeta e Artista nisseno, penna gestuale di ironia e sapida cultura, acume concettuale e verità, un amico, una voce sicura tra e sopra le righe.

Avrei potuto parlare di Lui con il mezzo della recensione (quale mezzo migliore di questo per raccontare un artista).

Eppure, ho voluto riesumare un pensiero in poesia dedicatogli, un percorso in versi della nostra conoscenza e della immediata complicità. Lo ricordo con rispetto e amicizia sincera.

Mi piace ricordarlo con la Poesia e l’ immagine forte di tutti i libri del mondo intorno a fargli un inchino commosso, adesso, ovunque sia.

 

Inchino a Carmelo (4 febbraio 2015)
Sono ricca.
Ho conosciuto la voce
Profusa
Infusa nella lettura
Di versi veloci
E divorati da lèpisma d’argento.

Accogliente
Di saggezza aprivi la porta
“Prego accomodatevi…”
E poi parlavi
In simbiotica armonia
Tra libri e luce.

Parlavi
Con umana recitazione
E incisiva persuasione
Accentavi verità
Vissute di valloni
E miniere fonde.

Parlavi
Con gesti convinti
Fermavi le virgole
E giacevi sui punti,
Con mani sicure e
Snodate,
Parlavi.

Con occhi
Di ampio respiro
Specchiavi la realtà vitrea,
Di tradizioni e modernità
Fissavi,
Scrutavi,
Capivi.

Ti ho incontrato poi
Nell’imbuto virtuale
E complice
Seguivi l’umile scrittura acerba
Eri lí
Una conferma, il coraggio
Mio.
E poi ancora
l’ultimo scambio
Reale di poesia
E amicizia
Sguardo triste
Di chi assiste
Alla subdola dimenticanza
Dell’amore di una vita.

Un saluto sul balcone,
Definitivo
Languido di paura
E mesto di dolcezza.

Poi una pausa
Troppo lunga.

_____________________dove sei?____________________

E il male occulto ti invadeva
Piano
Inaspettato
Ti bramava.

E tu, fermo
Rinviavi la verità
Per amore
Per amorevole dovere.

DOMENICA.
“Come stai?2
E la risposta dispnoica
Mi mordeva d’angoscia
“Corri…a prendere il mio ultimo libro!”
Ironia spezzata dal fiato corto
Eri sempre Tu.
Non ho fatto in tempo.

Adesso il silenzio________________
fermo il respiro
Nell’apnea algida
Non parli
Non dici
Non guardi. Adesso.

Il cuore mio
È tarlato da soffi scuri
Da grumi di sangue rappreso
Tutto è fermo in quest’alba lucida.
Silenzio.
Lacrime roventi dividono a metà
Questo viso amico.

Manchi dentro,
Giorni immoti,
Sorpresi dall’assenza
Libri e pagine di te
Nella penombra di una lampada contrita
gemono del tuo buon umore
E si inchinano a Te
Amico grande Poeta mio.

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