Workshop di fotografia del cibo: la cucina di Calycanthus nell’atmosfera di una dimora dell’800 in Sicilia
25 agosto 2019
Il sole di agosto, la luce d’estate inebria gli animi.
Tutti i partecipanti vibrano d’attesa e di curiosità, qui, a Gangi, puntualissimi e ciascuno abbracciando tra le dita la propria fotocamera, emozionata anch’essa.
Ci siamo. Ospiti accolti quasi maternamente da Arianna Di Romano, fotografa del ritratto e proprietaria di questa suggestiva dimora storica dell’800 in uno dei borghi più belli d’Italia.
Presto arriveranno i Maestri, Maria Teresa Di Marco e Maurizio Maurizi.
Lei, sceglie di seguire un sogno, virando dall’insegnamento universitario, alla passione concreta della cultura culinaria, passando per il piacere estetico della fotografia grazie a Maurizio Maurizi, eccellente osservatore di straordinaria finezza estetica e tecnica.
Nasce “La Cucina di Calycanthus”, blog di elevatissimo spessore, pubblicati oltre 20 libri di cucina, passando dal Lazio a Venezia, alla Sicilia, alla Toscana, partorisce la collaborazione con il Corriere della Sera, ìmpera la passione della trasmissione del bello e del buono.
Arrivano, qui, in casa Di Romano, con un fascio di aromi che inebrieranno la galleria di sicilianità e di mellifluo calore olfattivo.
Inizia l’incontro tra culture, città, passioni, emozioni, visioni. Si gioca con le luci e con le ombre, in un andirivieni sensoriale quasi circense. Il click è l’ammiccamento degli sguardi, discenti e fotocamera un corpo unico.
Fotografare il cibo è un’Arte, un dono, uno studio preciso e colto, una scelta raffinata, un impegno poliedrico. La bellezza dei cibi, la fantasia dei colori, la geometria accuratamente ricercata, la foto diviene dipinto, che sia pregno di luce o che sia volutamente caravaggesco. Il cibo diviene motivo di relazione tra chi lo inventa, chi lo immortala e chi lo osserva. Un triangolo sensoriale assolutamente inscindibile. Il cibo diviene rapporto.
La nota ancor più caratteristica è l’incontro tra la figura umana, quasi mai identificabile e gli alimenti, in una finta posa, che nasconde una fortissima dinamicità. Le mani, le braccia tese e allo stesso tempo morbide, quasi una culla, il torace, le audaci scollature profonde e la naturalezza dei gesti. La pelle e i prodotti della natura, connubio quasi ancestrale e adesso ritrovato nella modernità tecnologica, ma sempre ricco di tradizioni immutate, anche nella scelta degli abbigliamenti. L’immagine diventa viva, tridimensionale, l’osservatore desidera ciò che ammira con lo sguardo, lo tocca con il pensiero, ne sente l’odore, quasi il sapore, il contatto è quasi carnale.
Che siano immagini decapitate, che siano particolari costituiti da briciole e cucchiai usati, che siano illuminati dall’alto e da sinistra, insiste prepotentemente la bellezza delle pietanze, la loro armonia, il movimento, il prima, il durante e il dopo di un gesto familiare e intimo, che lega e stringe i ricordi, di una madre e di un sorriso tra polvere di farina e profumi, nulla è casuale, la scelta di un nome, la scelta di una Vita.
Questa è la magia di una giornata in compagnia di Maria Teresa, Maurizio e Arianna, la didattica, la passione, l’accoglienza, tutto intriso da una bellezza profonda nel silenzio assolato di un paradiso possibile: l’uomo, lo sguardo, le mani.
https://lacucinadicalycanthus.com
Ph B&N Arianna Di Romano