“Quando lo sguardo diventa immagine….Con gli occhi di una Donna”
E’ naturalissimo creare il titolo per un pezzo tutto femminile, cementando due fasi di un medesimo progetto.
“Quando lo sguardo diventa immagine” corso di fotografia dedicato alle donne della F.I.D.A.P.A. sez. di Gangi a cura di Arianna Di Romano, fotografa del ritratto e figlia del Borgo, per poi approdare alla meta finale di un percorso più umano che tecnico, “Con gli occhi di una Donna” mostra fotografica collettiva, frutto degli incontri ad opera delle corsiste “fidapine” gangitane, che si terrà presso Palazzo Bongiorno (Gangi) dall’ 8 al 29 marzo.
Così, grazie all’amichevole invito di Arianna, ho avuto l’onore di vivere per qualche ora dentro l’atmosfera di grazia e di coesione delle Donne F.I.D.A.P.A. nel borgo dei borghi, Gangi.
Ad accogliermi Antonella Castiglione, instancabile Presidente dell’ Associazione, la Past President Sara Salvo ed il sorriso della Maestra Di Romano.
Intorno a me sento muoversi la curiosità e l’abbraccio di circa 20 donne, di tutte le età ma assolutamente sinergiche tra loro, come appartenenti ad un’unica fune intrecciata di seta e di canapa. Donne diverse tra loro ma unite da un unico “obiettivo”, tanti occhi pronti a “sentire” ciò che transitava, durante i giorni del corso, sulla traiettoria dello sguardo…quello sguardo che, come insiste la Di Romano, diventa immagine e dunque storia e dunque eternità.
Il Corso si è svolto in quattro incontri, durante i quali le corsiste hanno potuto comprendere il senso dell’arte fotografica, puntando l’attenzione sull’emozione, più che sulle nozioni.
La scelta di una Maestra, come la Di Romano, capace di insegnare un’arte utilizzando il linguaggio del cuore e dell’ istintuale passione, non è casuale. Penetrare l’immagine interrogandosi su ciò che il corpo suggerisce in quell’istante certamente rappresenta il filo conduttore del percorso didattico. Molteplici le tematiche scelte passeggiando per il Borgo, dall’iconica figura ecclesiastica, al paesaggio selvatico, alla fanciullezza, alla purezza di mani e di volti, alla magistrale bellezza dell’architettura storica dei palazzi del luogo.
Ed in questa sala, della quale siamo ospiti (grazie alla Società Operaia e al suo Presidente, Cristofaro Bracco), viva di umanità si ascolta il brusio dolcissimo di voci e di parole variegate durante la scelta attenta dei propri scatti e delle didascalie, frutto dell’emozione di un momento, che le accompagneranno.
Le osservo mentre creano un mellifluo alveare, operose, amiche, solidali e fortissime come le più nobili delle api pronte a tessere una testimonianza, pronte a costruire il coraggio, figlio della sensibile percezione del mondo che le circonda.
Si respira un unico respiro, sui visi di esperienze anche lontanissime ma pronte a fondersi in un’ Eco di straordinaria bellezza, che si scaglia forte nei cieli dai tramonti amaranto per poi venire restituita dagli anfratti di un Borgo un po’ figlio e un po’ padre, un Borgo che vuol vivere, un borgo che ansima di nostalgia nella paura di un possibile abbandono.
Ed è un andirivieni emozionale, nel gioco tra particolari e ampi spazi, immortalati nell’attimo che la Di Romano insegna a conoscere interrogando il cuore, ascoltandolo, mentre lo sguardo cattura l’altro e, nel frattempo, lo sta amando.
Un pomeriggio che molti definirebbero “in rosa”, eppure io vi ho sentito il ROSSO. Un pomeriggio in rosso, proprio a rafforzare la potenza onomatopeica e sibilante di un colore, che significa forza, passione, coraggio, amore, un colore che è Donna.
Sbirciando tra i file che scorrevano sullo schermo in fase di scelta, già si percepivano coacervi di sentimenti, dalla nuvola fungoide nel cielo del borgo raccolta in una luce soffusa ai profili scuri su sprazzi di intimità domestica. Da tutte il cielo è stato rapito con grandi occhi di nuvole e lunghissime ciglia di Vento.
Vi aspettiamo l’8 marzo a Gangi con il cuore tra le mani e negli occhi l’immagine.