Salute. L’associazione familiari Alzheimer incontra i dirigenti dell’Asp: “Centri diurni, quale futuro?”
Si è svolto oggi un incontro tra l’associazione familiari Alzheimer di Caltanissetta, rappresentata dalla presidente Antonina Sorge e il segretario Walter Lo Piano, e la dirigenza Asp, il direttore generale Alessandro Caltagirone e il direttore sanitario Paola Marcella Santino.
Tale colloquio è stato richiesto espressamente dalle famiglie in merito alle voci che negli ultimi mesi circolavano inerenti al trasferimento dei locali del centro diurno Alzheimer di Caltanissetta a San Cataldo nei locali del presidio ospedaliero M. Raimondi. Le famiglie hanno chiesto chiarezza su tale argomento.
Il direttore generale Caltagirone ha dichiarato che i centri Alzheimer sono tra le sue priorità e ha fatto presente che qualora dovesse essere in atto un trasferimento, verrà fatto sicuramente in locali che porteranno migliorie a quelle che sono le attività terapeutiche per i pazienti, a tal proposito sono al vaglio alcune strutture, alcune delle quali site nel capoluogo nisseno. L’associazione nel proporre strutture all’interno del capoluogo nisseno ha evidenziato le difficoltà delle famiglie che ad oggi provvedono al trasporto in modo autonomo con ulteriore aggravio delle spese individuali.
Per ciò che concerne i locali del centro diurno di Gela, che sono ancora posti in un ambiente privo di barriere architettoniche, è stato assicurato che i locali di via Ascoli consegnati a fine anno all’Asp e destinati al centro Alzheimer dovranno essere ristrutturati, per cui anche per Gela si prospettano tempi migliori.
Caltagirone ha comunicato che entro febbraio saranno effettuati gli esami per i partecipanti al concorso e le relative assunzioni per i centri diurni Alzheimer, per cui si prevede l’incremento del personale atteso da tempo.
L’associazione ha messo in evidenza che alla Regione Sicilia esiste un disegno di Legge, esattamente il n. 206 del 14/03/2018, che prevede dei finanziamenti per incrementare le strutture pubbliche dei centri Alzheimer e che, nello specifico, non riguarda soltanto centri diurni ma anche centri sollievo e reparti di degenza Alzheimer extra-ospedaliera per ciò che concerne la seconda fase della malattia, ovvero quella che ad oggi impone alle famiglie spese per badanti ed assistenza domiciliare. Se Tale disegno venisse spinto dalle autorità politiche molto vantaggio sicuramente verrà per le famiglie e per le aziende sanitarie che potranno incrementare i servizi senza alcun problema.
L’associazione a oggi si ritiene soddisfatta delle rassicurazioni avute dai dirigenti dell’Asp che si sono manifestati propositivi al dialogo e all’ascolto.