Intervenire nel settore socio-sanitario-assistenziale non è più solo opportuno, ma è un obbligo
Sono allarmanti i dati che arrivano dalle RSA e dalle case di riposo a seguito delle assunzioni straordinarie effettuate dalle Asl di tutta Italia: dall’inizio dell’emergenza COVID centinaia di infermieri ed operatori socio sanitari sono emigrati nel settore pubblico.
«Riceviamo continue segnalazioni da parte dei nostri iscritti di una loro assunzione presso strutture sanitarie pubbliche – dichiara il Segretario dello SNALV Confsal, Maria Mamone – questa situazione desta serie preoccupazioni. Il mondo dell’accreditamento svolge un ruolo fondamentale nella nostra società: o lo adeguiamo alle nuove esigenze, favorendo soprattutto un miglioramento delle condizioni di lavoro, o dovremmo pensare a come sostituirlo».
Certo, i problemi che riguardano questo settore hanno origine da fattori diversi. A complicare la situazione si aggiunge spesso la sordità delle Amministrazioni locali che, in alcune realtà, non adeguano le tariffe da anni.
Ma è impensabile che, in uno scenario del genere, i datori di lavoro se ne stiano con le mani in mano. Anzi, sono proprio i gestori delle strutture private in accreditamento che, in questo momento, devono rendersi conto della necessità di migliorare ed innovare.
Lo Snalv si sta preparando da tempo per rispondere, col rinnovo del contratto Anaste, a quei bisogni che l’emergenza ha soltanto anticipato, come ad esempio:
organizzare e adattare il lavoro ai mutamenti tecnologici e sociali, evitando l’utilizzo di strumenti e pratiche ormai superate che mettono a rischio la salute dei lavoratori e degli ospiti
garantire agli utenti un servizio di eccellenza mediante una continua qualificazione professionale del personale
coinvolgere i dipendenti nell’organizzazione del lavoro e nel raggiungimento degli obiettivi
prevedere misure alternative di welfare, cucite sulla base di esigenze e necessità dei lavoratori e delle singole aziende, che aiutino concretamente i dipendenti e le loro famiglie.
Il rinnovo del Contratto ANASTE, quindi, assume un ruolo fondamentale: formazione, welfare, miglioramento delle condizioni di lavoro sono aspetti fondamentali e non secondari rispetto ai sacrosanti aumenti retributivi che tutti i lavoratori si aspettano.