Lega-Noi con Salvini, Giammusso: “ltalia paese svenduto dal Pd”
Come se non bastasse l’enorme lista delle aziende italiane vendute all’estero, adesso anche i beni del demanio italiani potranno essere venduti agli stranieri. Lo prevede un emendamento del governo Gentiloni alla manovra finanziaria 2018.
L’italia è ormai da anni è un paese svenduto dal Pd e dai suoi governati, e non ci riferiamo solo alle aziende del ‘Made in Italy’ che finiscono nelle mani di holding straniere, finendo per perdere la loro identità e spesso anche gli stabilimenti produttivi, ci riferiamo anche alla svendita dei valori che connotano un popolo e le sue origini, e cioè: cultura, tradizioni, credo e patria.
E proprio a Natale non mancano le discussioni sulla “opportunità” di allestire i presepi in luoghi pubblici. (Se a qualcuno il presepe da fastidio, si metta l’animo in pace o torni a casa sua).
Ma torniamo a parlare di aziende e di beni. Negli ultimi anni, hanno portato quasi 500 marchi nostrani in mano straniera, lasciando ad altri ogni decisione sul patrimonio imprenditoriale italiano con le inevitabili ricadute economico e sociali. Un Made in Italy sempre meno italiano. Giusto per ricordarlo, elenco solo qualche famoso marchio che oggi non è più Italiano: Algida, Peroni, Italcementi, Antica Gelateria del Corso, La Valle degli Orti, Motta, Buitoni, San Pellegrino, Levissima, Recoaro, Vera, San Bernardo, Panna, Parmalat, Cirio, Bertolli, Carapelli, La Rinascente, Pirelli, Indesit, Poltrona Frau, Gucci, Ilva, Star, Perugina, Frecciarossa e addirittura anche le squadre di calcio (e se siamo fuori dal mondiale qualcosa c’entra). Come se tutto ciò non bastasse, il governo vuole vendere agli stranieri i beni demaniali, un fatto di inaudita gravità sotto ogni profilo. Pensate ad una una ex caserma, un antico palazzo, un terreno sulla costa, una villa storica, tutti questi beni potrebbero essere acquistati da stati stranieri (con intenzioni da appurare) per farne ciò che ne vogliono. A voler pensare male, ci si azzecca (cit. Andreotti), e vista l’invasione “programmata” in corso e la nascosta sostituzione di popoli che ne sta derivando, nulla vieta al nuovo acquirente di realizzare strutture da mettere a disposizione dei loro emigrati in Italia. Penso ad una bella moschea, un centro di divulgazione delle loro culture, un centro per fare proselitismo islamico, e a tanti altri usi non proprio in sintonia con la precedente destinazione d’uso di quel bene.
In un momento storico come questo, la scelta del governo è scellerata (il Pd ci ha ormai abituato a scelte simili) e continua a gettare sospetti su progetti molto più ampi che vogliono uniformare il nostro popolo a voleri e valori che certamente non partono da Roma.
Sulle nostre caserme, deve continuare a sventolare il Tricolore! Invece di venderle troviamo i soldi per ripristinarle e darle in uso agli italiani, e se i soldi non ci sono, vendiamo si, ma ad acquirenti italiani che siamo in grado di garantire una continuità storica, economica e culturale di quel bene. Gli immobili del demanio rappresentano la nostra storia, sono stati costruiti col sudore del nostro popolo e difesi anche con il sangue del nostro popolo: devono restare italiani. Non ammainiamo la nostra bandiera, svendiamo, semmai, i vari Gentiloni, Renzi, Boschi e nessuno se ne accorgerà o li rimpiangerà, ma la lasciamo all’Italia ciò che è da sempre degli italiani.
Arialdo Giammusso
Coordinatore provinciale
Lega-Salvini Premier