Deposito scorie nucleari, individuate in Sicilia quattro aree idonee: ecco dove. Cordaro: “No a decisioni calate dall’alto”
È quanto emerge dalla Carta nazionale aree potenzialmente idonee (Cnapi) pubblicata sul sito Depositonazionale.it.
«Non sapevo nulla di questa cosa – ha spiegato il sindaco – nessuno ci ha mai informati. Se qualcuno è venuto a fare ispezioni non ce l’hanno detto. Neanche una mail». Neglia dice di non sapere neanche la zona individuata. «Il sito del Cnapi – aggiunge – è bloccato. Non posso neanche controllare per sapere se c’è la contrada specifica individuata».
Anche il sindaco di Butera, Filippo Balbo, denuncia di essere stato tenuto all’oscuro dai ministeri dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente. «Avrebbero potuto quanto meno comunicarlo agli enti locali interessati – ha detto il sindaco sempre a lasicilia.it – Non rinuncio a fare un referendum popolare su questa questione coinvolgendo i cittadini e capendo qual è la volontà di tutti. Farò fare anche una relazione da tecnici specializzati per capire qual è il sito, che allo stato non conosco, e quali sarebbero gli eventuali rischi e ci comporteremo di conseguenza. Noi abbiamo un territorio votato all’agricoltura e anche al turismo perché abbiamo 8,5 chilometri di costa e non possiamo permetterci di avere un sito di questo tipo con materiale radioattivo. Nelle prossime ore comunque cercherò di avere dettagli in più sulla questione».
Il sindaco di Trapani Giacomo Tranchida dice: «Noi non ci stiamo. Sconosciamo l’argomento e la cosa ci preoccupa non poco perché in periodo di pandemia il governo richiama alla responsabilità sanitaria dei sindaci, tranne quando si ha l’esigenza, nemmeno informando la locale autorità sanitaria, di trovare silente una discarica», si legge ancora su lasicilia.it.
Il sindaco di Caltanissetta Roberto Gambino afferma: “Vogliono fare diventare il centro Sicilia la pattumiera d’Italia noi non ci stiamo, non siamo una discarica – dice il sindaco a CaltanissettaLive – .” Il sindaco Roberto Gambino convoca una riunione urgente della conferenza dei sindaci della sanità dopo aver appreso la notizia che è stato individuato un sito in zona di Butera per depositare le scorie nucleari. Parte così la serrata dei sindaci dei 22 comuni del nisseno contro il depauperamento del loro territorio. La riunione si terrà giovedì 7 alle ore 12.00.
L’azione è anche rivolta contro l’individuazione da parte del governo nazionale di altri siti nelle basse Madonie. Gli amministratori hanno annunciato il proposito di mettere in atto delle iniziative anche estreme.
Il Deposito nazionale dei rifiuti radioattivi è una struttura con barriere ingegneristiche e barriere naturali poste in serie, progettata sulla base delle migliori esperienze internazionali e secondo i più recenti standard Aiea (Agenzia Internazionale Energia Atomica) che consentirà la sistemazione definitiva di circa 78 mila metri cubi di rifiuti di bassa e media attività.
Di questi rifiuti, circa 50mila metri cubi derivano dall’esercizio e dallo smantellamento degli impianti nucleari per la produzione di energia elettrica e circa 28.000 dai settori della ricerca, della medicina nucleare e dell’industria. Sul totale di 78.000 metri cubi, circa 33.000 metri cubi di rifiuti sono già stati prodotti, mentre i restanti 45.000 metri cubi verranno prodotti nei prossimi 50 anni.
Il Deposito Nazionale ospiterà anche il complesso per lo stoccaggio temporaneo di lungo periodo (50 anni) di circa 16.600 metri cubi di rifiuti ad alta attività, derivanti dallo smantellamento delle installazioni nucleari e dalle attività medicali, industriali e di ricerca. Saranno custoditi, inoltre, circa 800 metri cubi di residui del riprocessamento del combustibile (separazione di materiale riutilizzabile dal rifiuto) effettuato all’estero e del combustibile non riprocessabile.. Si apprenda da lasicilia.it
Il Governo Musumeci, quindi, ha posto da sempre il tema della tutela ambientale ai primi posti della sua azione e rassicuro tutti che continueremo ancora a farlo con decisione. Il confronto è essenziale, senza fare terrorismo ma neppure senza minimizzare”.