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Caltanissetta, tre aule inaccessibili a palazzo di giustizia per cornicioni crollati. Presidente Corte appello chiede visita dei ministri

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Il secondo piano del palazzo di giustizia, dove si trovano le aule di udienze, è in buona parte inaccessibile a causa del crollo di alcuni cornicioni verificatosi nella notte dello scorso 11 agosto, in orari in cui il corridoio è deserto, e al momento sono in corso i lavori per rendere di nuovo agibile l’area. I lavori sono iniziati rapidamente dopo che la presidente della Corte d’appello Maria Grazia Vagliasindi ha chiesto al Provveditorato regionale delle opere pubbliche, guidato da Donato Carlea, di prevedere gli interventi, considerandoli della massima urgenza; l’ente regionale si è attivato rapidamente e così quattro aule del secondo piano sono adesso accessibili. Nel dettaglio si tratta dell’aula “Gaetano Costa” e poi le aule A, “Gilda Loforti” e l’aula F, oltre alla piccola aula G del primo piano, non interessato dal crollo.

I disagi sono inevitabili, ma la presidente della Corte d’appello nissena ha assicurato che i processi si celebreranno regolarmente; i lavori per rendere nuovamente agibile l’intero corridoio andranno avanti ancora per diversi giorni, ma non è stata ancora stimata una data precisa per la loro conclusione.

Gli interventi urgenti, però, non andranno a risolvere tutti i problemi strutturali del palazzaccio di via Libertà perché l’edificio ha bisogno di interventi di manutenzione straordinaria. In particolare si tratta dei lavori di impermeabilizzazione della copertura del palazzo di giustizia; nei periodi di pioggia, infatti, non è raro che nel corridoio del secondo piano e nel passaggio che collega lo stesso corridoio delle aule a quello delle cancellerie si verifichino delle infiltrazioni di acqua piovana.

Il Ministero della Giustizia ha già stanziato 1milione e 500mila euro per questi lavori, che però non hanno preso il via in quanto deve prima essere presentato un adeguamento del progetto da parte dello stesso Provveditorato regionale alle opere pubbliche. Lo stesso ente aveva dato comunicazione di quest’ultimo aspetto con una comunicazione inviata al Comune di Caltanissetta e alla Corte d’appello lo scorso 15 maggio. Lungaggini che però stanno creando un danno e la presidente Vagliasindi ha parlato chiaro: “L’attenzione sull’edilizia giudiziaria deve essere massima. Noi siamo pronti a fare tutti i sacrifici necessari per portare avanti i processi, ma servono interventi immediati per l’impermeabilizzazione del palazzo di giustizia, altrimenti rischiamo di ripetere a Caltanissetta quello che è successo a Bari (dove il palazzo di giustizia è stato dichiarato inagibile, n.d.r.). Chiediamo quindi che il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli vengano a Caltanissetta”

Ancora sospesi, da più di un anno, i lavori per la costruzione della nuova ala del palazzo di giustizia, che dovrebbe ospitare i nuovi uffici della Procura nissena. La presidente Vagliasindi ha chiarito che, al momento, non è possibile portarli avanti perché alla ditta appaltatrice non sono ancora state rinnovate le certificazioni Soa per il mancato saldo di un debito. Nel dettaglio il mancato pagamento di una cartella di Equitalia, e quindi il cantiere è ancora fermo. Vicenda, quest’ultima, che era venuta a galla nei mesi scorsi e il titolare dell’impresa – l’imprenditore Giampiero Falco – aveva chiarito che si trattava di una cartella mai notificata.

 

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