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Caltanissetta. Il Csm riconosce alla Corte d’appello lo status di sede disagiata. Magistrati in arrivo

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Il Consiglio superiore della magistratura ha riconosciuto alla Corte d’appello di Caltanissetta lo status di sede disagiata. In effetti il disagio, per via dei pochi posti in organico e delle carenze di magistrati, di fatto c’è sempre stato, ma il riconoscimento burocratico da parte dell’organo di autogoverno dei magistrati consentirà il riempimento dei posti attualmente vacanti nell’organico dei magistrati.

La Corte sta infatti vivendo uno dei periodi più difficili della sua storia, soprattutto nella sezione civile che deve ancora smaltire un arretrato di migliaia di processi tra cause “regolari” e i procedimenti riguardanti i ricorsi per il riconoscimento delle varie forme di protezione internazionale.

L’ufficio, al momento ha una scopertura di organico superiore al 20 per cento e si registra la mancata copertura dei posti vuoti in organico di consigliere – uno al penale e uno al civile – messi a concorso da un anno. Condizioni con le quali la Corte deve convivere da oltre un anno, a cui si aggiunge il vuoto del posto di presidente della Corte d’assise d’appello e l’ormai imminente vuoto di posto di presidente della prima sezione penale della Corte d’appello, visto che a fine aprile scadrà il mandato del presidente Letterio Aloisi. Adesso si attende dunque la copertura in tempi rapidi almeno dei due posti di consigliere; naturalmente l’arrivo in sedi disagiate comporta incentivi economici e di carriera per chi viene destinato a tali uffici.

La richiesta di riconoscimento della sede disagiata è stata avanzata dalla presidente della Corte Maria Grazia Vagliasindi e l’avvocatura ha accolto positivamente la decisione del Csm.

 

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