Vaccino anti Covid obbligatorio? Dico la mia
di Michele Ginevra
In linea di massima sono contrario all’obbligatorietà alla vaccinazione anti covid, ma non così, tanto per presa posizione fine a se stessa, ma perché da uomo di scienza conosco il dibattito che c’è da sempre nel mondo scientifico sulla obbligatorietà dei vaccini in genere, con due scuole di pensiero distinte e che fanno riferimento a studi seri che supportano, con argomenti seri, l’una o l’altra posizione. Unanimamente però tutti pensiamo che la non obbligatorietà debba riguardare SOLO quei vaccini che non contengono virus attenuati, perché sono quelli che TUTTI possono fare, anche le persone con patologie gravi e pertanto particolarmente fragili ad una eventuale infezione. Vaccini come quelli per il morbillo, per esempio, non possono essere fatti a persone e bambini con gravi patologie come tumori, leucemie, trapianti, immunodeficienze varie, ecc. Queste persone non potendosi vaccinare rischierebbero la morte se venissero infettati da coloro che non vogliono vaccinarsi. Quindi al di sotto della soglia per l’immunità di gregge (intorno al 90-95%) per questi vaccini è giusto che ci sia l’obbligatorietà specie in alcuni ambiti sociali e lavorativi.
Il vaccino anti Covid non è tra quelli a virus attenuati per cui possono farlo tutti, quindi la non obbligatorietà ha un senso, a patto che sia accompagnata da una campagna informativa adeguata, che spinga la gente a vaccinarsi. In ogni caso se le autorità dovessero decidere per l’obbligatorietà, spererei che questa decisione venisse presa dopo la messa in commercio anche di altri vaccini oltre a quelli della Pfizer e Moderna (vaccini ad mRNA) , come per esempio quelli denominati antigenici ricombinanti (vaccino AstraZeneca). Questo per consentire al cittadino, sotto il consiglio e la guida del proprio medico curante, di scegliere il tipo di vaccino a cui sottoporsi.
Altro discorso è la vaccinazione del personale sanitario. Da medico microbiologo, trovo aberrante che il personale sanitario non faccia il vaccino, sia per un fatto culturale (non c’è alcuna evidenza scientifica per non farlo, e chi è medico deve basarsi sulle evidenze scientifiche, le stesse che gli hanno consentito di formarsi e laurearsi) sia perché possono mettere a rischio se stessi (risorse preziose per il SSN in questo momento) e peggio ancora i loro pazienti, specie nella prima fase di campagna vaccinale. Infatti non tutti potranno vaccinarsi lo stesso giorno, ma occorreranno parecchi mesi prima di poter essere vaccinati e sviluppare anticorpi protettivi, cosa che esporrebbe queste persone fragili all’infezione anche da parte dei loro medici o infermieri, qualora questi non fossero a loro volta vaccinati. Se un paziente viene contagiato da un medico solo perché questo decide di non vaccinarsi, lo ritengo eticamente immorale e deontologicamente gravissimo e proprio per questo, come previsto dal regolamento interno all’Ordine dei Medici, passibile di provvedimenti disciplinari fino alla radiazione.