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Vaccini, 82enne in fila per 5 ore: “E’ stato difficile, stancante”

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La campagna di vaccinazione al centro hub vaccinale del Cefpas prosegue, pur tra diverse difficoltà, specialmente dopo lo stop poi rientrato per via del lotto ritirato di AstraZeneca, che ha creato non pochi problemi, oltre a numerose rinunce da parte degli aventi diritto. A questi si aggiungono altre problematiche sui tempi di attesa, ricordando che stiamo parlando di persone anziane con patologie.

“Non è possibile che soggetti fragili e con patologie come noi siano costretti a fare ore di fila – sottolinea un anziano ottantaduenne cardiopatico – nel mio caso sono state 5 interminabili ore”.

Lamentele anche per gli assembramenti che inevitabilmente vengono a formarsi con le code, senza distanza di sicurezza. Ci si va a vaccinare per evitare di contrarre il Covid invece così si può anche rischiare di prenderlo. Una storia particolare di questo signore, che ha voluto raccontarla, come lui però sono tanti quelli che giornalmente vivono questa drammatica situazione. Aspettare è difficile per tutti, figuriamoci in questa situazione di pandemia e per 5 ore. L’uomo prenotato per la fascia oraria 13-14 è arrivato all’hub alle 12.30 ed è stato invitato a mettersi in coda alla fila di auto che da San Cataldo porta al Cefpas. Tre ore di fila in mezzo alla strada, al caldo o al freddo, prima di fare accesso all’hub e dover fare una seconda fila di due ore.

“Dopo aver ricevuto il numero mi sono reso conto che avrei dovuto aspettare di passare dalla seri B alla C e che quindi davanti a ma c’erano una settantina di persone – continua il racconto dell’anziano cardiopatico – quindi dopo tre ore di attesa, ho dovuto aspettare un elevato numero di persone prima di poter accedere al centro per la vaccinazione. Tutti in attesa, tra l’altro tutti anziani quindi molti di noi, magari, non sentiamo bene e non c’è un display o un altoparlante che annunci il proprio turno. Insomma, io che dovevo fare il vaccino tra le 13 e le 14 l’ho fatto alle 17.20 e sono uscito dal Cefpas alle 17.45. Devo ringraziare che avevo un accompagnatore, altrimenti non so se ci sarei riuscito”.

Ad acuire i disagi il fatto che persone di fasce di prenotazioni diverse, si addensano in fila fin dalle prime ore della mattinata, facendo saltare pure le fasce orarie. “Io ho 82 anni – sottolinea l’anziano uomo – sono cardiopatico. Sono stato male tutto il giorno e anche l’indomani non per il vaccino, ma per la stanchezza, l’attesa, lo stress. Sono arrivato a casa distrutto, non potendo prendere nemmeno le mie vitali medicine. Se penso che a breve dovrò rivivere la stessa cosa mi sento già male e mi viene voglia di non fare il richiamo”.

Chi ha rinunciato a chiedere il vaccino è stata la moglie dell’uomo sentendo il racconto del marito e vedendo il suo malessere, rinviando così il vaccino a tempi migliori.

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