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5 minuti con l’Autore – Alessandro Salvatore Ferrara, GOOD MORNING SICILY, La prima e ultima Repubblica

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Quarta puntata con la rubrica del “Cafè Letterario Caltanissetta” di Michael Gabriel Miccichè nata grazie alla collaborazione con il giornale online CaltanissettaLive intitolata “5 minuti con l’Autore”. Il protagonista di oggi è Alessandro Salvatore Ferrara.

GOOD MORNING SICILY, La prima e ultima Repubblica

La Trama:

Una Sicilia-Stato surreale, con lo sfondo della luce e della bellezza della Sicilia vera e l’onesta e minima descrizione delle sue rarità ed eccellenze. Questo libro è un Manifesto della Sicilia, splendida nonostante mafia, corruzione, evasione fiscale e furbizia diffusa. ‘Good morning Sicily’ è un romanzo di ‘fanta-politica’ che tratteggia molte realtà della società nella quale viviamo. Negli anni delle stragi di mafia più eclatanti, Falcone e Borsellino, in particolare, e dopo l’avvento di ‘mani pulite’, il potere passa a una forza politica, neonata, che conquista il dominio grazie al controllo indiscriminato dei mass media e all’avvento di un Duce telecratico, che relega la Sicilia a un ruolo di servitù socio-economica della penisola. Sull’Isola, resa indipendente per farne un paradiso fiscale e penale, oltre che terra di accoglienza per eccellenza, viene imposto un ‘despota’, tiranno e unico responsabile delle sorti dell’Isola, uomo senza cultura e umanità, Hainuk Gasparù di Calatariali, la città che diventa capitale in luogo di Palermo. Tra storie d’amore, amicizia, fratellanza, uguaglianza, tolleranza e accoglienza, oltre che di unione di intenti con una parte di quella società appartenuta al mondo di ‘cosa nostra’, per eredità rifiutata, un gruppo di ‘sognatori’, la ‘brigada revolucionaria’, cerca di sovvertire un potere che, come la storia insegna, ha continuamente mortificato la vita e la dignità dei siciliani e il loro desiderio di riscatto e sviluppo. Il progetto ambizioso è quello di sconfiggere la mafia creando la vera ‘Prima e ultima Repubblica’ Siciliana. Tutto ciò si sviluppa all’interno di una storia composta da inganni, mistificazioni, violenze, azioni vili e impietose. Il finale è tutto rosa. È un racconto e una speranza. La Sicilia è un’isola che geograficamente e politicamente rappresenta il luogo ideale per le sperimentazioni ideologiche e sociali. Ognuno di noi è un ‘portatore sano di legalità’, ineludibile quando si è anche traghettatori di cultura. Senza quella la società viene sconfitta e destinata a un’infelice servitù. Il messaggio principale vuole essere quello di non nutrire più alcuna paura, sconfiggere la paura, eliminare lo strumento attraverso il quale, assieme all’ignoranza, un potere vile e senza scrupoli ha sempre cercato di mettere una società al proprio servizio, sotto una finta protezione, in stato di schiavitù. Esiste, al contrario, una Sicilia il cui futuro dipende esclusivamente dal volere dei siciliani, fieri di essere liberi e artefici del loro destino. Anche la voglia di essere terra di accoglienza è cosa nobile che da secoli appartiene ai siciliani, nonostante le invasioni. L’Italia vive la necessità di liberarsi dallo spettro del razzismo e dall’infelice idea di populismo in un Europa di cui siamo costruttori, artefici e primi attori.

L’autore:

Alessandro Salvatore Ferrara nasce a Caltanissetta nel 1955. Si laurea in architettura nel 1982 e, dopo alcuni anni di libera professione, inizia la sua attività di dirigente della Regione siciliana, occupandosi in generale di restauro, tutela e valorizzazione dei Beni culturali e del paesaggio della Sicilia. Dopo due anni a Palermo al servizio ispettivo del dipartimento, rientra a Caltanissetta dirigendo il servizio per i Beni architettonici. Dal 2010 al 2013 svolge il ruolo di soprintendente dei Beni culturali di Ragusa e dal 2013 al 2018, quello di dirigente generale del dipartimento delle Attività produttive a Palermo. Oggi vive a Ispica, luogo prescelto a partire dell’approfondita conoscenza della provincia di Ragusa, originata dall’attività svolta nei luoghi e da una vecchia passione per quel territorio straordinario. Nulla toglie comunque al suo amore per Caltanissetta, a suo modo protagonista all’interno della trama. Infatti, la Calatariali capitale della Sicilia in luogo di Palermo, è una cittadina del centro-Sicilia, che coincide con la nostra Qalʿat an-nisāʾ o Città delle Donne, che nel libro diventa Qal’at al-rijal o Città degli Uomini. Ciò coerentemente alla trama stessa, nella quale si vuole esaltare la capacità di un popolo a rivoluzionare un’atavica condizione di subalternità, anche attraverso la ricerca della fratellanza e dell’uguaglianza e, quindi, della piena parità di genere. Non è un caso che, come mai successo in terra siciliana, sarà una donna a trionfare e a governare l’Isola.

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