“Troppo lunghe le liste d’attesa per le visite specialistiche in ospedale”, lettera di un cittadino
Stamani, recandomi presso il Cup del nosocomio Nisseno Sant’Elia per prenotare una semplice ma importante visita specialistica e nello specifico una visita diabetologica (così come si evince dall’allegato) per un mio caro amico, dopo una interminabile e nello stesso tempo ansiosa attesa, l’operatrice dopo aver inserito i dati sul terminale, la stessa riferiva che poteva prenotare la suddetta visita, per non prima del 9/9/2019!
Le liste d’attesa rappresentano, per i cittadini, una rilevante inefficienza del Ssn, non solo perché generano ansie e disagi ai pazienti e alle loro famiglie, ma soprattutto, perché sono la prima causa di rinuncia alle cure.
Infatti, a rinunciare più spesso, sono le persone tra i 45 e 64 anni e gli ultrasessantacinquenni. Parlando in percentuali, rispettivamente il 5% e il 4,4% delle persone comprese in queste due fasce d’età lo scorso anno, davanti a tempi di attesa eccessivamente lunghi, ha desistito dal farsi visitare o dal sottoporsi a un accertamento specialistico. Distinguendo le prestazioni sanitarie, la rinuncia a causa di liste di attesa troppo lunghe è più frequente per le visite specialistiche (2,7%) rispetto agli accertamenti specialistici (1,6%).
Due milioni di italiani nel corso del 2017 hanno rinunciato a sottoporsi a visite o accertamenti specialistici a causa della lunghezza delle liste di attesa, rivolgendosi inoltre a delle strutture private con costi superiori, ma tempi d’attesa azzerati.
Vincenzo Pennica