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Sicilia ancora arancione: Tni Italia incontra i ristoratori per fare il punto e decidere nuove iniziative

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Ristoranti ancora chiusi, con cali di fatturato che superano il 60 per cento anche in questo 2021, amministrazione regionale assente, nessun aiuto per il settore. E’ al collasso il mondo della ristorazione siciliana e una delegazione di Tni Italia, associazione che riunisce migliaia di imprese da nord a sud dello stivale, sarà domani e martedì a Caltanissetta, Palermo, Trapani, Catania e Messina per incontrare le imprese del comparto Horeca e decidere nuove iniziative a tutela della categoria. Gli incontri si terranno lunedì 10 maggio, alle ore 10.30, al ristorante Sale&Pepe, Villa Barile a Caltanissetta e martedì 11 maggio a Palermo alle ore 11.00.

Siamo ancora in zona arancione, nonostante l’indice Rt sotto 1. Ancora non possiamo aprire, né all’aperto, né al chiuso. Ne va della sopravvivenza delle nostre attività. La Regione Sicilia – punta il dito il direttore provinciale Tni Italia di Caltanissetta, Michele Tornatore – è assente.  Il bilancio approvato da poco prevede una cifra irrisoria da destinare a tutte le partite Iva e non si sa con quali criteri. L’ultimo bando uscito, inoltre, è legato alla regolarità del Durc. Non ne possiamo più”.

Agli incontri che teniamo in Sicilia – aggiunge il direttore nazionale di Tni Italia, Simone Giannerini – parteciperà anche il direttore regionale della Liguria, Rocco Costanzo, che, essendo siciliano, ci sta supportando in questo progetto di creare un sindacato nazionale a tutela della nostra categoria, per troppi anni abbandonata dalle associazioni di rappresentanza. Coerenza, determinazione e credibilità sono i nostri punti di forza, che abbiamo dimostrato nelle 27 manifestazioni organizzate da marzo 2020. E se le istituzioni non ci ascoltano, proprio in Sicilia siamo pronti a organizzare la 28esima”.

Accogliamo gli amici di Tni Italia nella nostra terra per intraprendere un rapporto di collaborazione insieme. Palermo – afferma Virginia Derelitto, vicepresidente di Vivo Impresa – ha un regolamento spazi esterni complicatissimo e per questo abbiamo chiesto una deroga. Stiamo facendo di tutto per poter fare eventi, ma la macchina burocratica palermitana è lenta e macchinosa. Sono arrivati fondi europei alla Regione e fondi perequativi per i Comuni, ma ancora nulla è stato deciso per distribuirli”.

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