Il museo mineralogico del Mottura apre le porte alle Vie dei Tesori. Studenti guide per due giorni
Sabato e domenica porte aperte al Museo mineralogico, paleontologico e delle zolfare di Caltanissetta inserito nel calendario dei laboratori delle Vie dei Tesori. A fare da guide sono gli studenti del corso Geotecnico (Luca Difrancesco, Giuseppe China, Davide Rizza, Antony Infantino, Andrea Mammano e Andrea Pulci della classi 4A e 5A) coordinati dal docente Enrico Curcuruto, geologo e responsabile didattico del laboratorio del museo. Diretto da Laura Zurli, dirigente scolastico dell’IISS Mottura, il museo ospita cinquemila minerali e tra essi il meteorite donato dal Negus imperatore d’Etiopia e una preziosa aragonite a cui si ispira l’architettura del museo.
“L’esperienza degli studenti nella veste di guide museali costituisce un modo diverso di fare didattica. Ciò consente loro di consolidare gli apprendimenti nella mineralogia e nelle Scienze della Terra in modo efficace e divertente – spiega il prof. Curcuruto -. Il laboratorio museale è l’anima della secolare storia mineraria e zolfifera del centro Sicilia e conserva l’identità del nostro territorio. E’ dunque un anello di congiunzione tra il passato e il presente poiché il corso Geotecnico che ha recepito l’eredità del Minerario, continua a formare tecnici esperti nella ricerca ed estrazione delle materie prime, moderne e sostenibili, una sfida oggi attuale e proiettata al futuro come ci dimostrano le vicende connesse alla crisi energetica”.
Non è il primo anno che il Mottura ospita Le Vie dei Tesori nel suo laboratorio museale e ciò a riprova di “un intreccio di storia e amore per la cultura per far approcciare giovani e meno giovani alla collezione che noi custodiamo”, afferma Laura Zurli. “E’ un cammino che fa riscoprire le bellezze della nostra natura e la forza economica che abbiamo espresso come territorio oltreché la forza culturale che questa storia rappresenta. Sullo sfondo del Mottura viene partorito il romanzo Il Nipote del Negus dalla mente fervida di Andrea Camilleri. Siamo quindi orgogliosi di essere riusciti a mantenere questo tesoro” conclude la dirigente scolastica.
Minerali che arrivano dalle miniere di zolfo e sale siciliane e da ogni parte del mondo: ambra, ametista, oro, pirite, diamanti, acquamarina, smeraldi, malachite, berillo. I cristalli sono stati raccolti a scopi didattici per la Regia Scuola Mineraria fondata da Sebastiano Mottura, sfondo de “Il nipote del Negus” di Andrea Camilleri: proprio l’imperatore d’Etiopia, citato nel romanzo, regalò al museo un prezioso meteorite. Presente anche una collezione di fossili, tra cui un esemplare di Ammonite Arietites del Giurassico; modellini, plastici e reperti sulla civiltà mineraria.
Per l’occasione i visitatori troveranno in esposizione anche uno dei Piccoli Gruppi Sacri protagonisti della processione delle Varicedde della Settimana Santa. Si tratta dello Spoglio, gruppo statuario di proprietà della famiglia Arcangelo Manlio Giammusso realizzato nel 1955 da Salvatore Capizzi. L’associazione Piccoli Gruppi Sacri presieduta da Michele Spena si prodiga per la promozione del territorio e in questo caso la varicedda è il simbolo dello stretto legame tra mondo delle miniere e Settimana Santa nissena.