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Gela, il prof. Pira all’istituto Majorana: “Sulla migrazione troppa spettacolarizzazione sui media e sui social”

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“Troppa spettacolarizzazione sui media e sui social del fenomeno migrazione. Si parla e si scrive di essere umani come se fossero numeri. L’argomento è molto controverso e stride con la tendenza verso un populismo ed un emotivismo sfrenato. Si accarezza il frame della paura che funziona tantissimo non soltanto sui cittadini italiani ma anche su quelli europei.

Lo ha detto lunedì pomeriggio, 16 aprile, il professor Francesco Pira, che ha tenuto una conferenza nell’aula magna dell’istituto di istruzione superiore “Ettore Majorana” di Gela , di cui è dirigente scolastico la professoressa Linda Bentivegna. Ha parlato per oltre un’ora il sociologo e docente di Comunicazione e giornalismo presso l’Università di Messina,  che è stato il secondo relatore ospite del ciclo di incontri del progetto “Una strada verso l’eduzione interculturale”, curato dalle professoresse Rosi Antinoro e  Sonia Madonia.

E’ stata la professoressa Rosi Antinoro a presentare l’ospite evidenziando come l’argomento trattato dal docente dell’Università di Messina è stato oggetto delle sue ricerche che ha presentato in convegni nazionali e internazionali. L’istituto Majorana  è stato selezionato, nell’ambito del concorso europeo bandito dal Ministero dell’Istruzione e della Ricerca, “L’Europa inizia a Lampedusa”. Gli studenti del Liceo Artistico, presenti alla conferenza, insieme alla professoressa Sonia Madonia e alla dirigente Linda Bentivegna hanno partecipato, a settembre dello scorso anno, all’evento nell’isola agrigentina, in memoria dei naufraghi del 3 ottobre del 2013, quando nel mare di Lampedusa sono morti oltre 300 migranti.

“E’ stato un importante momento formativo – ha affermato al termine dei lavori la dirigente Bentivegna- per i nostri docenti e per i nostri studenti. Lo testimoniano il livello di attenzione durante i lavori ed anche gli applausi ed i tanti interventi”.

Nel corso della sua relazione il professor Pira ha parlato della Carta di Treviso e della Carta di Roma, due strumenti a disposizione dei giornalisti per dare equilibrio ai loro servizi o articoli.

“Una recente indagine dell’Osservatorio sui diritti mostra con tutta evidenza  le conseguenze derivanti da: l’indebolimento delle regole deontologiche, la fragilizzazione del concetto di privacy e la prevalenza della spettacolarizzazione della notizia – ha affermato ancora il sociologo Pira- L’immigrazione crea paura – razzismo. Il 45% dei giovani si dichiara xenofobo. Dati che ci devono far riflettere. E’ meritevole costruire percorsi formativi come ha fatto l’istituto Majorana. Soltanto una nuova cultura può allontanare spettri che conosciamo bene”.

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