Unità Siciliana Le Api si spacca poco dopo 5 mesi. Molti dirigenti si staccano e fondano “Identità Siciliana”
Riceviamo e pubblichiamo
Oggi si ufficializza la nascita del movimento “Identità Siciliana”. L’insanabile spaccatura all’interno di Unità Siciliana Le Api ha portato moltissimi dirigenti e numerosi iscritti alla costituzione del neo-movimento autonomista.
“Abbiamo voluto richiamare nel Simbolo ciò che definisce tutte quelle caratteristiche che nei millenni hanno fatto dei Siciliani un grande Popolo, faro della cultura e della civiltà. Abbiamo deciso di staccarci da Unità Siciliana Le Api per una divergenza seria di vedute, valori e comportamenti che non ci appartengono e che ci hanno fatto capire che non possiamo mai ricevere, al nostro interno, l’adesione di politici nazionali o regionali di vecchia generazione e mentalità. Oggi, i nostri politici, non ancora soddisfatti per aver depredato le risorse economiche dei Siciliani e averli condannati al sottosviluppo, alla povertà, alla disoccupazione, dopo aver condannato i nostri giovani a vivere il dramma dell’emigrazione, ad abbandonare luoghi e persone care nella speranza di una vita dignitosa, vogliono strapparci anche le radici”.
“Musumeci ha definito l’identità siciliana ‘una fesseria'”
“L’episodio che ha provocato la definitiva rottura è stata la scelta di Fleres di sostenere il ‘progetto politico’ e di conseguenza la candidatura a sindaco di Marsala dell’on Giulia Adamo. Noi ci siamo opposti fermamente, rifiutati, a dare questo tipo di sostegno perché Giulia Adamo è stata condannata a pagare 181 mila euro per ‘uso improprio di risorse della Regione’ e a 3 anni e 6 mesi di reclusione. Convinti che la Sicilia abbia bisogno di una Politica che comprenda l’Etica e di persone il cui unico obiettivo sia l’amore per la propria Gente e per la propria Terra abbiamo deciso di uscire in massa per poter realizzare una svolta storica.
Noi nasciamo come movimento post-ideologico che ha come obiettivo prioritario la difesa dell’Autonomia speciale della Sicilia, disciplinata dal nostro Statuto e dalla legge costituzionale n.2/1948, la cui mancata realizzazione, specialmente degli art. 36 – 37 – 38, priva la nostra Regione di parecchi miliardi di euro l’anno. Questa enorme disponibilità potrebbe portare a detassare le nostre imprese”.
Erasmo Vecchio