Presentazione del libro “Il Dio vaccino”, gli organizzatori replicano alla revoca della location
Noi sottoscritti Avvocati Lillo Massimiliano Musso e Paolo Biagio Mortellaro, rispettivamente fondatore e componente dei Mille Avvocati per la Costituzione nonché promotori insieme al Comitato dell’evento, previsto per la data del 31 luglio 2021, presso il Parco Archeologico Palmintelli a Caltanissetta, nel quale evento la giornalista di inchiesta Tiziana Alterio avrebbe dovuto presentare il libro “Il Dio Vaccino”, esprimiamo il nostro stupore e sdegno per l’attacco alla libertà, alla cultura e alla città tutta di Caltanissetta perpetrato da chi, come l’Assessorato Regionale alle Attività Culturali, dovrebbe avere il dovere di tutelare.
I fatti: il Comitato organizzatore dell’evento, aveva già ottenuto le autorizzazioni previste e il relativo patrocinio, con protocollo n. 2074 del 13.7.2021, predisponendo locandine con logo della Regione Siciliana, come richiesto per il luogo di svolgimento dello stesso, poiché considerato bene archeologico, oltreché inviti e relativa diffusione sugli organi di stampa.
Orbene, il 20 luglio 2021 la pugnalata sulla schiena! Prima un servizio di una TV locale che mette in “ridicolo”, senza interpellare gli organizzatori, il libro di una giornalista di inchiesta Tiziana Alterio, definendolo, senza mai averlo letto, libro “no vax” (per inciso il libro non affronta mai il problema dei vaccini dal punto di vista sanitario) nella stessa clip della TV locale, si evidenzia come scandaloso il fatto che possa essere presentato, col patrocinio della Regione, un certo “tipo” di libro che andrebbe messo al rogo solo per puro pregiudizio.
A stretto giro di posta, la Regione Siciliana si adegua: revoca di autorizzazione e patrocinio. Il libro, presentato in tour in tutta Italia dalla coraggiosa giornalista, viene al contrario censurato a Caltanissetta.
Si sarebbe voluto, dunque, impedire alla città di confrontarsi, dibattere esporre idee su un evento di grande rilevanza sociale e attuale.
Questo non lo consentiamo né lo consentiremo, la Piccola Atene (come Leonardo Sciascia chiamava Caltanissetta) ha certamente voglia di cultura, di confronto, di dignità e di nuove idee.
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