Mafia e racket a Caltanissetta. Nuovo processo d’appello a gennaio per Bracco e Ferraro
Fissato per gennaio il nuovo processo d’appello per l’inchiesta antimafia “Redde rationem”. Davanti ai giudici della seconda sezione penale della Corte d’appello nissena torneranno l’imprenditore nisseno Nino Bracco, 69 anni e il commerciante Antonino Ferraro, 59 anni (difesi dagli avvocati Giuliano Dominici, Vanessa Di Gloria e Sergio Iacona). Il nuovo processo d’appello è necessario visto che la Corte di cassazione, nel maggio scorso, annullò la prima sentenza d’appello rinviando gli atti ai giudici nisseni. Per Bracco la Corte dovrà rivedere gli atti in merito a un’accusa di estorsione all’imprenditore nisseno Franco Galiano, mentre è ormai definitiva la condanna per associazione mafiosa inflittagli in primo e secondo grado. La pena per lui era stata di 9 anni, ma con il nuovo processo potrebbe essere “rivista”.
A Ferraro, invece, i giudici annullarono la condanna a 7 anni per mafia e hanno disposto il nuovo processo. L’inchiesta “Redde rationem”, nel 2010, fece luce sull’attività della famiglia mafiosa nissena e in particolare sul ruolo di alcuni commercianti e imprenditori favoriti nell’aggiudicazione di appalti e subappalti. Nel processo erano parte civile il Comune, la Provincia, il Tavolo per lo sviluppo del centro Sicilia e gli imprenditori vittime di estorsione con gli avvocati Raffaele Palermo, Giuseppe Panepinto, Sonia Tramontana e Alfredo Galasso.