"La Terra promessa è sotto i nostri piedi. E' questa è fatta di gesso". Lettera del comitato dopo il convegno intitolato "La Sicilia del gesso" - www.CaltanissettaLive.it - Notizie ed informazione - Video ed articoli di cronaca, politica, attualita', fatti
Per info, lettere o comunicazioni scrivete a redazione@caltanissettalive.it

“La Terra promessa è sotto i nostri piedi. E’ questa è fatta di gesso”. Lettera del comitato dopo il convegno intitolato “La Sicilia del gesso”

Condividi questo articolo.
Condividi
Rate this post

C’è una Terra promessa sotto i nostri piedi. E questa terra è fatta di gesso.

Da anni Caltanissetta attende di recuperare la sua identità riscoprendo i circuiti minerari legati all’estrazione e lavorazione dello zolfo. Nell’attesa di un sempre procrastinato rilancio della legge regionale per la realizzazione del Parco Geominerario della Sicilia, siamo rimasti fermi, soprattutto nella nostra città. A Villarosa, a Valguarnera, a Casteltermini, a Sommatino, a Riesi, a Montedoro, a San Cataldo iniziative private e pubbliche hanno recuperato parte degli impianti di archeologia industriale o del patrimonio etno-antropologico consentendone la fruizione a fini turistici sebbene manchi un sistema di messa in rete. Da noi persino la sistemazione di un unicum come il Cimitero dei minatori morti durante l’incidente di Gessolungo del 1881 è parziale e il sito difetta nella gestione.

A pensarci la civiltà dello zolfo è durata un paio di secoli e ha segnato il paesaggio esclusivamente nelle cave. Perché lo zolfo era merce ed era merce che veniva estirpata con il sangue e la fatica e veniva venduta per scopi prevalentemente bellici arricchendo pochi proprietari.

Invece esisteva in superficie, sopra gli strati di zolfo e sopra quelli di sale, un altro minerale che è stato meno invasivo, meno drammatico nei suoi aspetti socio-lavorativi, un minerale che non è stato narrato: il gesso.

Vero “collante” del nostro territorio è proprio il gesso, balatino, alabastrino, tripolino che sia: da Valguarnera a Partinico, da Villafrati a Sant’Angelo Muxaro, da Marineo a Caltanissetta, da Salemi a Sutera, da Favara a Pietraperzia, da Racalmuto a Montedoro esso cementa un’ampia parte della Sicilia centrale con propaggini importanti in quella occidentale e, ancora oggi, molte cave sono in produzione.

Un minerale che contrassegna siti archeologici, habitat botanici, grotte, forme carsiche epigee o superficiali, serre montuose, regie trazzere, masserie e bagli, centri urbani, cave e relitti di fornaci, pozzi e ovili, decori artistici per l’architettura laica e quella religiosa. Un minerale “pacifico”, che non ha causato guerre né direttamente né indirettamente. Molti dei siti siciliani “Natura 2000” (SIC e ZPS) rientrano all’interno della stratificazione gessoso-solfifera e sono già tutelati da apposite norme: basterebbe aggiungere a questi itinerari il ripristino di alcune strade della transumanza, la manutenzione di fornaci, il recupero di antichi mulini in gesso, dei laboratori d’arte, etc..

Un materiale ecologico e duttile come il gesso è oggi alla base di progetti europei per il recupero dei centri storici in Francia e in Spagna, esso, quindi, è un possibile alleato per uno sviluppo sostenibile e per la crescita di un indotto non soltanto turistico.

La proposta delle “Vie del gesso” è emersa all’interno del Convegno La Sicilia del gesso, svoltosi a Caltanissetta il 12 gennaio e che ha visto seduti attorno ad un tavolo geologi, naturalisti, architetti, botanici, etnomusicologi, linguisti, imprenditori, docenti, scultori, storici dell’arte. La proposta, avanzata da Amedeo Alberto Falci al termine della sua relazione e immediatamente abbracciata da tutti i presenti, è una proposizione politico-culturale analoga e qualitativamente più ricca del Parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, un parco di oltre duemila ettari situato nell’entroterra romagnolo tra Imola e Faenza.

Una doppia scoperta: quella di sentirsi uniti attorno ad un argomento sinora ignorato e, soprattutto, attorno ad un progetto comune al quale si comincerà a lavorare da subito con quanti vorranno aderire mettendosi in contatto con il comitato promotore. Un progetto bello e possibile.

Comitato promotore

Marina Castiglione, Università degli Studi di Palermo

Giuseppe Giugno, PHD e Presidente dell’Associazione culturale Alchimia (Caltanissetta)

Giuseppe Agnello, scultore, docente dell’Accademia delle Belle Arti di Palermo (Racalmuto)

Antonino Anzalone, imprenditore (San Cataldo)

Giovanni Arnone, Presidente Consorzio Universitario di Caltanissetta

Calogero Barba, docente e artista (San Cataldo)

Laura Bonura, docente e socia del CSFLS (Partinico)

Michele Brescia, Associazione mineralogica e della cultura della solfara di Sicilia (Caltanissetta)

Maria Teresa Campisi, Università degli Studi Enna-Kore

Piero Carbone, scrittore (Racalmuto)

Mario Cassetti, architetto e Dirigente scolastico (Caltanissetta)

Enrico Curcuruto, geologo e docente del Liceo Scientifico delle Scienze applicate “S. Mottura” (Caltanissetta)

Angelo Cutaia, ingegnere (Racalmuto)

Ettore Fiorino, perito minerario e collezionista di minerali (Caltanissetta)

Amedeo Alberto Falci, ingegnere e naturalista (Caltanissetta)

Manlio Geraci, scultore (Palermo)

Amedeo Giammusso, perito minerario (Caltanissetta)

Lillo Giuliana, scultore (Caltanissetta)

Leandro Janni, Presidente regionale di Italia nostra Sicilia

Paolo Lo Iacono, Presidente Ordine degli architetti (Caltanissetta)

Francesco Longo, docente del Liceo Scientifico “S. Savarino” (Partinico)

Antonella Mamì, Università degli Studi di Palermo

Vincenzo Ognibene, architetto e scultore (Palermo)

Giuseppe Palumbo, ispettore onorario per i beni culturali del Museo “Antiquarium Arturo Petix” (Milena)

Nino Pardi, docente dell’Istituto “Virgilio” di Mussomeli (Sutera)

Arcangelo Pirrello, geologo (Caltanissetta)

Fabiola Safonte, Presidente IRPAIS, Istituto di Ricerca e Promozione delle Aree Interne della Sicilia

 

Ti può interessare anche:

VIDEO. La Sicilia del gesso, convegno al Consorzio universitario. Le nostre interviste

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Su questo sito utilizziamo strumenti nostri o di terze parti che memorizzano piccoli file (cookie) sul tuo dispositivo. I cookie sono normalmente usati per permettere al sito di funzionare correttamente (cookie tecnici), per generare statistiche di uso/navigazione (cookie statistici) e per pubblicizzare opportunamente i nostri servizi/prodotti (cookie di profilazione). Possiamo usare direttamente i cookie tecnici, ma hai il diritto di scegliere se abilitare o meno i cookie statistici e di profilazione. Abilitando questi cookie, ci aiuti ad offrirti una esperienza migliore con noi. Cookie policy