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Case a un euro nel centro storico di Caltanissetta. Non basta un “regolamento”

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Nell’ambito della manifestazione “The Road to Terra Madre”, che ha avuto luogo al Centro culturale “Michele Abbate” a Caltanissetta, il 25 e 26 giugno scorsi, è stato trattato e approfondito il tema delle “case a un euro”: un particolare progetto urbanistico e di marketing territoriale capace di attivare processi di rigenerazione urbana e sociale in antichi borghi in via di spopolamento. Positivi, emblematici, in Sicilia, i casi di Mussomeli, Cianciana e Sambuca, dopo la primaria esperienza di Salemi, mal gestita dall’ex sindaco Vittorio Sgarbi.  

In questi giorni, il progetto delle “case a un euro” è stato analizzato e proposto dal Consiglio Comunale di Caltanissetta e, specificatamente, dal consigliere Fabrizio Di Dio, presidente della Seconda commissione consiliare – “Assetto del Territorio”. Di Dio propone anche una bozza di “regolamento”, che ricalca diligentemente quanto già elaborato e posto in essere dalle Amministrazioni comunali di Mussomeli, Cianciana e Sambuca.  

«Redatto il bando relativo all’avviso per il censimento degli immobili abbandonati fatiscenti o pericolosi, iniziato dall’allora assessore comunale Andrea Milazzo e dalla giunta Campisi – spiega il consigliere Di Dio specificando gli aspetti operativi – si dovrà procedere a offrire l’acquisto di vecchi immobili a un prezzo simbolico di un euro a potenziali clienti italiani e stranieri. Gli acquirenti dovranno realizzare i necessari interventi di ristrutturazione, riqualificazione, messa in sicurezza degli stabili entro tre anni, impegnandosi con una fideiussione di 5000 euro a favore del Comune e a garanzia di tali interventi, pena la risoluzione del contratto e la relativa perdita delle somme versate. Gli immobili potranno essere destinati a finalità abitative cohousing, albergo diffuso e b&b, ma anche a ulteriori tipologie abitative e ricettive». 

Qui a Caltanissetta, però, c’è un problema, rispetto alle altre, citate realtà siciliane. Insomma: per essere interessante e attrattivo, il progetto delle case a un euro deve proporre, offrire anche e soprattutto uno “stile di vita”, in un contesto sostanzialmente autentico, sano. Originario e originale. Un contesto, un ambiente dove prevalgono relazioni, rapporti di vicinato all’insegna della solidarietà e della cordialità. All’insegna di una «festosa, spontanea convivialità» – come ha sottolineato il sindaco di Mussomeli Giuseppe Catania. Qui, nel centro storico di Caltanissetta, il contesto, il tessuto sociale appare oggi inesorabilmente disgregato, disomogeneo. E assai povero. Negli ultimi anni, poi, tale contesto è fortemente connotato dalla significativa presenza di cittadini stranieri provenienti, in prevalenza, dal Pakistan, dal Marocco e dalla Romania.  

Pertanto, è inevitabile chiedersi: quale sarebbe “lo stile di vita” proposto a chi dovesse comprare, restaurare e abitare in una “casa a un euro”, nel centro storico di Caltanissetta? E questa domanda, ritengo che se la debbano porre anche i promotori e i sostenitori del “Primo parco mondiale dello stile di vita mediterraneo”, di cui Caltanissetta è capofila. Ottimismo, certo, impegno e immaginazione sono necessari. Ma anche analisi e progetti sociali e urbani seri ed efficaci. E un sano pragmatismo politico e amministrativo. E’ troppo?  

Prof. Leandro Janni, presidente regionale di Italia Nostra Sicilia

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