Caltanissetta. Poliziotti penitenziari feriti mentre cercano di sedare una rissa in carcere. Interviene il Sinappe
Quattro poliziotti penitenziari sono rimasti feriti nel tentativo di sedare una rissa scoppiata tra un gruppo di detenuti nigeriani all’interno del carcere “Malaspina” di Caltanissetta. A rendere noto l’accaduto il sindacato di Polizia penitenziaria Sinappe, i cui rappresentanti hanno chiesto maggiore attenzione, da parte delle istituzioni, all’attività del corpo che opera all’interno delle carceri italiane.
“Un’azione che fa riflettere – dice il coordinatore regionale del Sinappe Rosario Mario Di Prima – non possono essere sottovalutati simili episodi che accadono sistematicamente in una realtà altamente interessata dalla presenza di detenuti stranieri. Il caso odierno fa riflettere, perché perpetrato all’interno di una casa circondariale in cui il controllo della sicurezza è totale, ma vede un numero elevato di detenuti stranieri con indole violenta”.
Di Prima ha aggiunto: “L’episodio all’interno della casa circondariale di Caltanissetta è un segnale inconfutabile da parte di chi vorrebbe intimorire e sopraffare l’azione dello stato, determinato dall’insofferenza da parte di questi detenuti alle regole penitenziarie. Abbiamo riflettuto molto sui vari episodi che si sono susseguiti, non essendo il primo caso e, non riusciamo a farcene una ragione ma solamente una convinzione, la sicurezza e l’azione dello stato all’interno dell’Istituto sono un elemento primario, per il quale, il nuovo Governo dovrà porre la giusta attenzione”.
Di Prima ha posto l’accento anche sul problema degli organici insufficienti: “Ciò accade in una casa circondariale in cui l’organico di Polizia penitenziaria è sottodimensionato proprio per la numerosa presenza di detenuti ad alto indice di pericolosità, reparto collaboratori e detenuti stranieri senza regole. Agli agenti feriti va il nostro augurio di pronta guarigione, quattro persone che hanno riportato contusioni vari e un trauma cranico e a tutto il personale la nostra solidarietà per il momento critico che stanno attraversando”.