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Sicilia sul filo della zona rossa, ma c’è uno spiraglio: oggi si decidono i nuovi colori delle regioni

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Rimane alto il numero dei nuovi positivi al Covid in Sicilia e così lo spettro della zona rossa continua ad aleggiare sull’Isola. Ieri, ad esempio, sono stati 1.450 i nuovi casi su 30.427 tamponi processati, con una incidenza del 4,8%. La Regione è quarta per numero di contagi giornalieri e al momento ci sono ben 116 comuni in zona rossa su ordinanza del presidente della Regione.

Ma uno spiraglio per evitare che tutta l’Isola da lunedì diventi rossa c’è. L’indice Rt ha subito una leggera flessione rispetto all’1,22 del 29 marzo scorso, da Roma però verrà fatta una valutazione complessiva, alla luce dell’andamento dell’ultimo periodo ma anche delle vaccinazioni.

La fondazione Gimbe, intanto, con il suo periodico report, ha segnalato che in Sicilia nella settimana 7-13 aprile è notevolmente peggiorato l’indicatore relativo ai “casi attualmente positivi per 100 mila abitanti”: sono 506 i casi per 100 mila abitanti un + 9,3% rispetto alla settimana precedente. La percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale, dice Gimbe, è pari al 6,5% (media Italia 6,8%).

Anche il Cts, pur non essendosi riunito, ha già dato il parere che la zona rossa sia l’unica soluzione in questo momento. Del resto, solo 7 giorni fa la Sicilia si trovava con un Rt a 1,20, sfiorando l’1,25 che avrebbe posto la nostra regione automaticamente in zona rossa. Visto che i numeri relativi a nuovi casi, ricoveri e decessi sono aumentati nell’ultima settimana resta concreto il rischio di un passaggio dall’arancione alla fascia con maggiori restrizioni per almeno due settimane.

La zona rossa scatterebbe lunedì 19 aprile fino al 3 maggio. Il 30 aprile, poi, ci sarà una nuova valutazione e a quel punto, in base all’andamento epidemiologico, la Sicilia potrebbe tornare in arancione o, nella peggiore delle ipotesi, rimanere ancora per giorni in fascia rossa.

Così facendo, Palermo, già in rosso dallo scorso 7 aprile rimarrebbe in semi lockdown per quasi un mese, con la speranza che la situazione migliori di gran lunga. Ma affinchè si veda la luce in fondo al tunnel occorrerebbe una maggiore disciplina e presa di coscienza da parte dei siciliani e più controlli sulle strade: negli scorsi giorni, durante il semi lockdown in alcune città, sono state tante le persone in giro (chi per esigenza, chi con un pretesto e chi sfidando il virus) e pochissimi i controlli. L’ennesimo sacrificio, al quale fra qualche ora potrebbe essere chiamata tutta la Sicilia, non può e non deve essere reso vano.

(Sicilia sul filo della zona rossa, ma c’è uno spiraglio: oggi si decidono i nuovi colori delle regioni – Giornale di Sicilia (gds.it))

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