Rubano un’auto e poi chiedono il riscatto alla vittima per la restituzione; smascherati dagli agenti della sezione volanti
Caltanissetta, cavallo di ritorno sempre in auge: denunciate dalla Polizia di Stato tre persone per tentata estorsione e furto aggravato in concorso
I poliziotti della sezione volanti hanno denunciato alla locale Procura della Repubblica tre nisseni, due trentenni e una diciannovenne, per i reati di tentata estorsione e furto aggravato in concorso. I predetti hanno rubato l’auto a un quarantacinquenne, chiedendogli poi un riscatto per riottenere ciò che gli era stato rubato. L’attività condotta nell’immediatezza dai poliziotti in servizio di controllo del territorio ha consentito di sventare l’estorsione.
Venerdì notte l’equipaggio di una volante della Polizia di Stato in servizio di controllo del territorio, nel transitare per Corso Vittorio Emanuele, ha notato una Fiat Punto parcheggiata con due persone a bordo.
L’auto, poco prima, era stata segnalata quale oggetto di furto. I due individui, un uomo e una donna, ai poliziotti hanno riferito di averla ricevuta in prestito da un loro conoscente, che a sua volta li aveva informati che il mezzo era di proprietà di una terza persona. La vittima del furto in sede di denuncia ha riferito di aver trascorso la serata con un suo conoscente e, verso la una di notte, di non aver più trovato l’autovettura nel punto dove l’aveva parcheggiata. Questi ha inoltre riferito di aver ricevuto poco dopo un messaggio dalla persona con la quale aveva trascorso la serata, che gli comunicava che il mezzo era in possesso di una terza persona che glielo avrebbe restituito di lì a poco. La vittima a quel punto ha denunciato il furto del mezzo.
Gli accertamenti, condotti a stretto giro dai poliziotti, hanno consentito di identificare i tre complici appurando, attraverso i messaggi whatsapp dei cellulari di questi ultimi, l’accordo criminoso intercorso tra i tre. Tra i messaggi più significativi quello inviato dal cellulare della persona che ha trascorso la serata con la vittima al cellulare del complice, con il quale comunicava di aver con sé l’auto appena rubata; in altro messaggio, invece, l’uomo che aveva sottratto l’auto informava il complice di chiamare il numero telefonico della vittima per portargli il mezzo e prelevare i soldi.