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Relazione della Commissione antimafia sul ciclo dei rifiuti, la Catanzaro Costruzioni: “E’ stato impedito il contraddittorio, relazione viziata”

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La società già il 12 febbraio – e non il 10 marzo, come raccontato dall’Antimafia – aveva chiesto di essere audita per fornire atti e chiarimenti.

Si riporta di seguito la dichiarazione della società Catanzaro Costruzioni Srl.

“Apprendiamo dalla stampa degli esiti e delle conclusioni a cui è giunta la Commissione regionale su Mafia e Corruzione che ha presentato oggi la sua Relazione conclusiva sul ciclo dei rifiuti in Sicilia. Non è questo il momento per entrare nel merito delle numerose questioni sollevate, alle quali dedicheremo nei prossimi giorni la dovuta attenzione. Oggi ci limitiamo a contestare il metodo di lavoro adottato, oggettivamente errato, che ha viziato in radice la stessa Relazione e le conclusioni che la Commissione ne ha tratto.

Un fatto su tutti, certamente non secondario: si sostiene che la richiesta di audizione da parte della nostra società sia stata presentata tardivamente il 10 marzo scorso “ad audizioni concluse”. La realtà è che la Commissione ha deliberatamente impedito le audizioni dei rappresentanti della Catanzaro Costruzioni srl evitando così il contraddittorio: la nostra richiesta è stata infatti inoltrata lo scorso 12 febbraio e, da quella data, la Commissione ha tenuto regolarmente diverse altre audizioni sul tema.

Il motivo per il quale, volutamente, ci sia stato impedito il confronto ci sfugge, ma questa decisione rappresenta una sconfitta per chiunque avesse avuto un interesse a conoscere i fatti nella loro completezza.

Per quanto riguarda diverse inesattezze e omissioni riportate nella Relazione odierna ricordiamo che in proposito sono già intervenuti diversi tribunali che hanno riconosciuto la legittimità del nostro operato e in diversi casi condannato quei soggetti a cui unilateralmente, oggi, è stato dato invece credito da un organismo istituzionale.

Prendiamo atto infine che, a differenza della maggioranza dei casi citati nella Relazione, le indagini penali e amministrative condotte dalle Istituzioni preposte e nelle quali ci è stata data la possibilità di contraddittorio, hanno confermato la regolarità del nostro operato in tutte le sedi”.

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