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Reddito di cittadinanza. Caltanissetta pronta per la fase due. Il sindaco a confronto con il ministro del Lavoro

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I rappresentanti del distretto sociosanitario D8 di Caltanissetta sono stati convocati venerdì scorso a Roma dal ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo, per avviare un confronto sull’attuazione delle politiche attive del reddito di cittadinanza partendo dal Comune di Caltanissetta che registra tra i più alti livelli di spesa certificata e quindi di attività svolte avendo raggiunto il target di spesa del 50 percento dei fondi europei del Pon inclusione. Un risultato che mette al riparo dal disimpegno dei finanziamenti europei del Fondo sociale europeo (circostanza che purtroppo si realizzerà in diverse realtà della Sicilia e del sud Italia) e che consente di accedere ai finanziamenti previsti dal nuovo avviso emanato a settembre nell’ambito dei Patti per l’inclusione sociale per 250 milioni di euro.

A partecipare all’incontro con il ministro sono stati il sindaco, Roberto Gambino, accompagnato dal dirigente delle politiche sociali, Giuseppe Intilla. Presenti i rappresentanti dell’università di Messina, partner tecnico del distretto per il Pon inclusione e il dirigente generale della direzione lotta alla povertà e programmazione sociale del ministero del Lavoro, Raffaele Tangorra.

“Entra nel vivo la seconda fase del reddito di cittadinanza che riguarda l’inclusione sociale e lavorativa. Il Comune di Caltanissetta capofila del distretto, grazie ad un encomiabile lavoro del dirigente e dello staff sono dotati di strumenti e progetti che adesso saranno ulteriormente finanziati – ha commentato il sindaco Gambino -. Dal ministro abbiamo avuto conferma che Caltanissetta sta lavorando bene”. “E’ stato un confronto tra centro e periferia sulle attività che riguardano le politiche attive del reddito di cittadinanza incentrate sull’inclusione sociale e l’inserimento lavorativo dei soggetti – ha spiegato il dirigente, Giuseppe Intilla -. Il reddito di cittadinanza è una misura ben disegnata sotto il profilo tecnico e metodologico che sarà pienamente efficace mettendo a regime queste attività che richiedono del tempo”.

Nel distretto sociosanitario nisseno sono attivi l’equipe multidisciplinare per la presa in carico dei beneficiari; i tutor d’impresa che accompagnano i beneficiari nell’acquisizione di un’autonomia lavorativa; i tirocini d’inclusione sociale presso le aziende; i progetti di pubblica utilità che al momento sono partiti con la misura dei cantieri di servizio finanziata dalla Regione e che rappresentano una misura complementare al reddito di cittadinanza.

“I nostri tutor, confrontandosi con i beneficiari, in alcuni casi hanno consentito l’emersione dal lavoro nero – spiega ancora Intilla -. Soggetti che sono stati supportati a chiedere tutte le autorizzazioni per condurre un’attività in regola. Questi interventi quindi rappresentano anche un incentivo per ristabilire legalità e diritti”.
L’altro pilastro della “fase due” del reddito di cittadinanza è rappresentato dai progetti di utilità collettiva.

“Condividiamo l’appello del ministro Catalfo ad evitare di creare aspettative attraverso forme di precariato mascherato negli enti pubblici. I progetti saranno inseriti nel sociale, nel mondo dell’associazionismo, nel terzo settore e nell’impresa”, spiega il sindaco Gambino. L’altra raccomandazione del ministro è rivolta ad una maggiore integrazione degli interventi per l’inserimento lavorativo tra il distretto sociosanitario e il centro per l’impiego.

Nella settimana appena trascorsa sono partiti a Caltanissetta i cantieri di servizio. Impiegano 94 disoccupati che per tre mesi lavoreranno in progetti di pubblica utilità. Sono finanziati dalla Regione siciliana per 400mila euro e rappresentano sotto il profilo della programmazione una base di partenza per i progetti d’utilità collettiva che verranno finanziati con il Pon inclusione.

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