“L’abbiamo imbroccata”: In sei ristoranti si invita a bere acqua corrente controlli garantiti da Legambiente, Asp e Caltaqua
Entra nel vivo il progetto “L’abbiamo
imbroccata” promosso da Legambiente Caltanissetta: in sei ristoranti del
Capoluogo, in zone a distribuzione h24, verrà servita ai clienti acqua
corrente di acquedotto, in brocche o bottiglie di vetro personalizzate.
Un contributo concreto di decarbonizzazione e di contrasto alla moda dell’usa e
getta – che tanto costa in termini di sostenibilità ambientale. L’Italia, Paese
delle Alpi, degli Appennini e delle sorgenti, è infatti, curiosamente, il secondo
Stato al mondo (dopo il Messico) per consumo-pro capite di acqua imbottigliata
(oltre 14 miliardi di litri l’anno), con una produzione annua di almeno 7,2
miliardi di bottiglie in plastica.
Presentato lo scorso mese di dicembre al “Salus Festival”, il progetto
“L’abbiamo imbroccata” è il frutto di una convenzione sottoscritta tra
Legambiente Caltanissetta, l’ASP di Caltanissetta e Caltaqua – Acque di
Caltanissetta SpA, gestore del servizio idrico integrato dell’omonima Provincia.
nei locali sono stati predisposti dei punti di prelievo dell’acqua di acquedotto, senza alcun
passaggio dai serbatoi di accumulo. I ristoratori che hanno sposato l’iniziativa
hanno anche scelto di metterci la faccia prestando i loro volti per la campagna
di sensibilizzazione di lancio del progetto, che vuol essere un contributo al
consolidamento di una cultura dei consumi improntata su modelli di equilibrato
utilizzo delle risorse ambientali e naturali.
Il progetto “L’abbiamo imbroccata” prevede, inoltre, che ASP, Caltaqua e
Legambiente garantiscano ogni mese, con i loro diversi laboratori d’analisi,
il prelievo, con relativo monitoraggio dei parametri chimico-fisici e biologici, di
campioni dell’acqua erogata direttamente dal rubinetto dei ristoranti coinvolti
in questo esperimento-pilota.
Questi sei locali – ma il numero è destinato a crescere ulteriormente – saranno
facilmente riconoscibili in quanto esporranno sulle porte di ingresso e nei
principali varchi di accesso delle specifiche vetrofanie identificative.
foto di Giampiero Casagni