La Dia di Caltanissetta confisca beni a imprenditore ritenuto vicino alla “stidda” e a “cosa nostra”
La Dia di Caltanissetta ha eseguito un provvedimento di confisca di beni, emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta, su proposta del direttore della Dia, generale Giuseppe Governale, nei confronti di Cristoforo Palmieri, 49enne, risultato vicino sia alla “stidda” che a “cosa nostra” di Gela, nonché gravato da numerosi precedenti di polizia.
La sua vicinanza alle citate consorterie mafiose gli ha permesso, nel tempo, di costituire, nell’ambito dell’imprenditoria gelese, numerose attività economiche “inquinate” 0 “compromesse”, da cui è riuscito a ricavare una ingente ricchezza personale.
Le investigazioni, che hanno disvelato la sua “pericolosità sociale”, sono state confermate dal Tribunale nisseno, il quale ha, altresì, applicato nei suoi riguardi la misura della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, con obbligo di soggiorno nel Comune di residenza, per la durata di due anni.
L’odierna confisca, il cui valore complessivo supera i 2 milioni di euro, ha interessato alcune ditte ubicate ad Acate, Gela, Vittoria, Parma, Bucarest (Romania), Montecchio Maggiore, n. 8 beni immobili (fabbricati e terreni) ubicati a Gela e Vittoria e numerosi rapporti bancari.