Inchiesta «Buche d’oro», torna libero imprenditore nisseno
E’ di nuovo un uomo libero l’imprenditore nisseno Salvatore Truscelli, 56 anni, che, arrestato nel corso dell’inchiesta catanese “Buche d’oro” su presunti casi di corruzione di funzionari dell’Anas, ha lasciato gli arresti domiciliari.
Il Tribunale del riesame di Catania ha accolto il ricorso degli avvocati difensori Boris Pastorello e Mirko La Martina, i quali avevano sostenuto la mancanza di indizi certi sulle accuse di corruzione e di esigenze tali da confermare i domiciliari.
Secondo le accuse formulate dalla Procura etnea Truscelli sarebbe stato uno degli imprenditori che avrebbero versato somme di denaro ad alcuni funzionari “infedeli” dell’Anas in modo che questi ultimi considerassero eseguiti a regola d’arte i lavori di rifacimento di alcune strade del territorio etneo, anche quando ciò non succedeva. Truscelli, secondo l’accusa, avrebbe versato una somma di 20mila euro su una tangente complessiva di 60mila euro.
Il mese scorso i militari della Guardia di finanza di Catania hanno arrestato otto persone; l’inchiesta è un seguito del primo blitz ribattezzato “Buche d’oro”, nel quale erano state arrestate altre tre persone per la medesima vicenda. Ora si attende che la Procura della città etnea chiuda l’indagine e decida se archiviare o chiedere il rinvio a giudizio degli indagati.
Vincenzo Pane