VIDEO. I rapporti di Montante con magistrati e forze dell’ordine. Bertone: “Atti inviati per valutare la posizione disciplinare”
“Abbiamo inviato gli atti dell’inchiesta agli organi competenti per valutare la posizione, a livello disciplinare, di magistrati e componenti delle forze dell’ordine che avevano rapporti con Antonello Montante”. Lo ha detto il procuratore capo Amedeo Bertone alla fine della conferenza stampa dell’inchiesta “Double face”, con cui la Squadra mobile nissena ha arrestato lo stesso Antonello Montante, 55 anni, presidente di Confindustria nissena, l’ex comandante provinciale dei Carabinieri di Caltanissetta Giuseppe D’Agata ed ex capocentro Dia di Palermo, 58 anni, il maggiore della Guardia di Finanza Ettore Orfanello, 55 anni, l’imprenditore nisseno Massimo Romano, 55 anni e il sostituto commissario della Polizia di Stato Marco De Angelis, 55 anni.
Durante la conferenza stampa il procuratore Bertone ha sottolineato altri aspetti, a cominciare dal sistema di potere messo in piedi, secondo l’accusa, da Montante, il quale avrebbe agito sotto la cappa del “paladino della legalità”. In particolare la possivilità di ottenere accesso, grazie ai suoi contatti con la Questura di Palermo e la Prefettura di Milano, a informazioni riservate e in particolare sulla situazione carceraria del pentito Salvatore Dario Di Francesco, che aveva reso dichiarazioni parlando della vicinanza di Montante ad ambienti mafiosi. Vicinanza che per il procuratore Bertone è un elemento ipotizzabile. Informazioni che Montante avrebbe ottenuto in cambio di favori
Il capo della Procura ha anche confermato che alcuni sviluppi sono stati possibili grazie anche alle dichiarazioni di Marco Venturi e Alfonso Cicero.