“Hanno svelato un’indagine su Messina Denaro”. In manette un ufficiale della Dia in servizio a Caltanissetta e un carabiniere
C’erano due talpe che passavano notizie riservate a un mafioso trapanese vicino a Matteo Messina Denaro. La Procura di Palermo arresta il tenente colonnello Marco Zappalà, in servizio alla Direzione investigativa antimafia di Caltanissetta, e Giuseppe Barcellona, un appuntato della compagnia di Castelvetrano. In carcere anche l’ex sindaco del paese natale del latitante, Tonino Vaccarino, per un periodo infiltrato dei servizi segreti per stanare il latitante.
L’inchiesta è dei carabinieri del Ros coordinati dal procuratore di Palermo Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Pierangelo Padova e Francesca Dessì. I reati contestati sono rivelazione di notizie riservate e accesso abusivo a un sistema informatico per i due uomini in divisa e favoreggiamento aggravato a Cosa Nostra per Vaccarino. Il giudice delle indagini preliminari è Piergiorgio Morosini.
L’episodio ricostruito dagli investigatori è del marzo 2017. Barcellona è incaricato, nell’ambito delle indagini della procura di Palermo sul latitante, di ascoltare e trascrivere alcune intercettazioni. In una di queste che ha per protagonisti due personaggi considerati vicini alla mafia di Castelvetrano si parla del funerale di Lorenzo Cimarosa, cugino del latitante e divenuto collaboratore di giustizia. Nella stessa conversazione si fa anche riferimento al possibile luogo del nascondiglio di Messina Denaro. Barcellona fotografa quattro pagine delle trascrizioni e le gira a Zappalà che a sua volta li fa avere via email a Vaccarino. Il computer dell’ex sindaco è intercettato telematicamente e così gli investigatori riescono ad estrapolare le pagine.
A Vaccarino sono solo state girate quelle in cui si parlava del funerale di Lorenzo Cimarosa organizzato da Vincenzo Santangelo che oltre ad essere titolare di un’agenzia di pompe funebri nel ’92 è stato arrestato per mafia e droga assieme a Vaccarino. I due personaggi intercettati criticavano la scelta di Santangelo di non fare pagare le spese ai familiari di Cimarosa visto che era diventato un pentito. Vaccarino viene intercettato in macchina mentre consegna le trascrizioni e preferisce la seguente frase a Santangelo: “… con l’uso che sai di dovere fare e con la motivazione che la tua intelligenza sa che mi spinge”.
Resta da capire se Vaccarino o qualcun altro sia entrato in possesso della seconda parte delle trascrizione, quella in cui si parla del luogo dove si nasconderebbe Matteo Messina Denaro. Innanzitutto dal dialogo dei due intercettati non si comprende se facessero riferimento a notizie sapute direttamente oppure se si limitassero a desumere il luogo del nascondiglio.
Di certo Vaccarino resta un personaggio misterioso. Dopo avere scontato i guai giudiziari nel 2007 entrò in contatto con i servizi segreti. Il suo compito era arrivare al latitante con cui avviò un ampio carteggio. Si firmava Svetonio mentre il padrino era Alessio.
(https://livesicilia.it/2019/04/16/due-talpe-per-messina-denaro-in-manette-due-uomini-dello-stato_1051918/?fbclid=IwAR1gIfCNLGLLgZTHB3u0HX0JvfO73Tmud0W9NmgPlexRNk1UJuRIxPGe_a8)