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GALLERIA FOTOGRAFICA. Novecento scout dalle province di Enna e Caltanissetta per il “Thinking day” in città

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Si è svolto domenica, 25 febbraio, a Caltanissetta, come in tutte le città di Italia e del mondo, il “Thinking day””, ovvero  la Giornata del pensiero 2018, per vivere l’annuale anniversario e ricordare i fondatori dello scoutismo e del guidismo lord Robert Baden Powell  e la moglie Olave. Per la giornata mondiale gli scout si sono uniti “virtualmente” per riflettere sull’impatto che il loro impegno e le loro azioni hanno in tutto il pianeta (Impact).
Gli scout Agesci, ben 900, provenienti dalle citta di Caltanissetta, Enna, Villarosa, Valguarnera, Barrafranca, Pietraperzia, Piazza Armerina, Mazzarino, Niscemi e Gela si sono incontrati  in mattinata in Piazza Garibaldi dove è stato dato il via alle attività con la cerimonia dell’alzabandiera accompagnata dall’inno nazionale. Poi, gli scout hanno partecipato alla Messa in cattedrale celebrata da Don Pino La Placa per concludere le attività cittadine, con il rinnovo delle promesse e l’ammaina bandiera, nel pomeriggio al centro polivalente “Michele Abbate”.
L’Agesci zona dei Castelli Erei, da poco istituita raggruppando gli scout delle diocesi di Caltanissetta e di Piazza Armerina, hanno scelto di rivolgere l'”Impact”  ad una necessità importante di questo tempo: diventare “costruttori di Pace” !
“Da qui è stata lanciata l’iniziativa #ungestodipace: un’occasione per ciascuno di noi di sviluppare delle azioni comunitarie nella nostra quotidianità e nei nostri territori. Non si tratta di compiere gesti eclatanti, né di costringere le persone a condividere il nostro messaggio perché le vittorie ottenute con la violenza o l’imposizione sono false vittorie; mentre lavorare per la pace fa bene a tutti”. Spiegano alcuni capo scout dell’Agesci, che continuano: “Anche il Papa ci ha sollecitato a chiederci ‘Cosa posso fare io per la Pace?’ Ciascuno può contribuire a dire concretamente ‘no’ alla violenza per quanto dipende da noi: cercando di eliminare la violenza dalle parole, dai gesti quotidiani e tornare a ragionare con la bussola del Vangelo che ci invita al perdono, anche se in questa società questo termine è desueto o quanto meno poco praticato”.

 

 

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