Due 15enni in custodia cautelare all’Istituto penitenziario minorile, sono accusati di tortura e sevizie: la nota del procuratore Cosentino
“All’esito di complessa attività investigativa, coordinata da quest’Ufficio e condotta dalla Compagnia Carabinieri di Caltanissetta, sono stati collocati in custodia cautelare, presso competente Istituto Penitenziario Minorile, due giovani dell’età di quindici anni, nei confronti dei quali pende procedimento penale per gravissimi reati (tra i quali quelli di tortura e di sequestro di persona), con persona offesa un ragazzo tredicenne.
I fatti risalgono ai primi giorni di settembre 2022 e prontamente erano stati denunciati dalla vittima e dalla madre. Dagli accertamenti di riscontro effettuati, era emerso che il ragazzo era stato attirato con l’inganno all’interno del garage di proprietà di uno dei due indagati, sito al piano terra di un immobile, dopo che gli era stato dato un appuntamento facendogli credere di dovergli mostrare per la vendita una sigaretta elettronica; quindi, lo stesso veniva bloccato, gli venivano avvolte caviglie, polsi e bocca con nastro da imballaggi, veniva fatto sedere su una sedia e percosso con schiaffi, pugni sulla nuca, sputi in faccia, calci alle caviglie, alle costole e su tutto il corpo. Veniva minacciato con attrezzi da lavoro (tra cui martelli) e con un coltello, puntati all’altezza del viso e degli occhi; gli veniva versato addosso un secchio contenente acqua e olio per motori, avvicinando subito dopo un accendino alla nuca, a mo’ di minaccia di dargli fuoco. Dopo circa un’ora e mezza, solo per il timore di venire scoperti per la presenza di persone fuori dal garage, il tredicenne veniva liberato dal nastro adesivo, quindi lasciato andare, non prima che uno dei due indagati lo colpisse nuovamente alle costole e che entrambi lo minacciassero di morte nel caso in cui ne avesse parlato con qualcuno, riferendogli che stesso trattamento avevano riservato ad altro suo amico. In seguito a tale terribile esperienza, la persona offesa ha iniziato ad avere paura ad uscire da solo, temendo di poterli nuovamente incontrare.
Ai due minorenni in custodia cautelare è stata contestata anche l’aggravante dell’aver agito per motivi futili, consistiti in fini di vendetta per avere la persona offesa esternato il proprio disappunto, parlando con terze persone, per le aggressioni che gli stessi avevano portato a compimento nei confronti di alcuni suoi amici.
Le dichiarazioni accusatorie del ragazzo venivano vagliate accuratamente dagli organi inquirenti, e, in seguito a meticolose indagini, le risultanze investigative venivano compendiate in una serie di informative depositate presso quest’Ufficio dalla Compagnia Carabinieri di Caltanissetta. Veniva, pertanto, avanzata da questa Procura richiesta di applicazione della misura cautelare personale della custodia cautelare, in quanto ritenuta allo stato quella più idonea a far fronte alle esigenze cautelari delineate nel corpo del provvedimento; infatti, agli indagati vengono contestati anche altri episodi commessi in danno di altre persone offese, tutte minorenni, che, pur se oggettivamente di minore gravità, tuttavia costituivano, a parere di quest’organo inquirente, valida dimostrazione di come la condotta di vita dei due giovani odierni indagati fosse improntata al mancato rispetto del prossimo, alla risoluzione delle controversie giovanili (il più delle volte con alla base motivazioni banali) mediante sistemi violenti. Infatti, colpire un coetaneo con una ginocchiata al naso, dargli una testata indossando un casco o minacciarlo puntandogli un coltello alla gola, costituiscono elemento sintomatico dell’aver intrapreso un percorso di vita instradato sui binari della violenza, senza alcun timore di un intervento autoritario superiore proveniente dal mondo degli adulti, secondo una progressione criminosa che avrebbe potuto raggiungere livelli ben più gravi, e a cui, con in mano gli esiti delle indagini, si è ritenuto di dover porre necessariamente un freno con la misura cautelare richiesta.
Il giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale per i minorenni emetteva, quindi, ordinanza di applicazione della predetta misura.
Gli indagati, nella giornata di domani, verranno interrogati dal g.i.p. e potranno fornire ogni elemento utile a loro difesa, che di certo verrà vagliato dall’autorità giudiziaria e dagli organi inquirenti, al fine di chiarire ogni aspetto di questo spaccato di vita del mondo giovanile di oggi”, si legge nella nota del procuratore della Repubblica Rocco Cosentino.
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