Delia. “Accoltellò lo zio durante una lite”. Condannato a 4 anni e 6 mesi dal gup
Scatta la condanna a 4 anni e 6 mesi per il rumeno Constantin Platon, 47 anni, accusato del tentato omicidio dello zio Neculai Ursica, 68 anni, entrambi braccianti agricoli rumeni, da anni residenti a Delia. Così ha deciso il gup David Salvucci – l’imputato ha scelto il giudizio abbreviato – ritenendo valida la tesi della Procura nissena, che aveva chiesto la pena di 4 anni e 8 mesi.
Secondo quanto emerso finora i due rumeni, che lavorano come braccianti agricoli – lo scorso 22 giugno – avevano iniziato a litigare in quanto il nipote avrebbe iniziato a scherzare con lo zio in maniera pesante, facendo anche battute sul figlio dell’imputato. Dalle parole si passò rapidamente ai fatti e la persona offesa avrebbe anche preso una pietra per aggredire lo zio, il quale, per difendersi, prese il coltello che utilizzava per tagliare rami ed erba finendo però per menare un fendente all’addome del nipote. Questi venne poi trasportato rapidamente all’ospedale di Canicattì, dove i medici riuscirono a salvargli la vita operandolo immediatamente.
Il bracciante rumeno dovrà anche risarcire lo zio, costituitosi parte civile con l’avvocato Francesco Barberi. L’avvocato difensore Luigi Di Natale aveva chiesto l’assoluzione dall’accusa di tentato omicidio e la riqualificazione in quella di lesioni con la concessione delle attenuanti generiche e quella della provocazione. La difesa aveva basato la sua tesi sul fatto che la coltellata non aveva leso organi vitali, come emerso anche dalla perizia medico-legale eseguita nel corso del processo; nei mesi scorsi a Platon erano stati revocati gli arresti domiciliari e gli era stato concesso l’obbligo di firma. Se ne riparlerà in appello.